GUIDONIA – Una giornata nera per Michel Barbet, trascorsa tra saliscendi dal suo ufficio alla piazza, contestazioni, riunioni fiume alla ricerca (fin qui vana) di una soluzione, anche nel medio termine, utile a superare la vertenza della Str, la società del travertino romano oggetto lo scorso 10 agosto della revoca autorizzatoria all’attività estrattiva per decisione del Comune di Guidonia Montecelio. Poi, la lunga notte bianca degli operai che a tarda sera hanno scelto di continuare il presidio nella piazza Matteotti. Una protesta a oltranza a difesa di quel posto di lavoro che vedono sfumare ogni ora che passa, accampati sulle panchine, nella sala consiliare in attesa di una svolta che dia ossigeno alla azienda, a loro qualche speranza. L’ex sindaco Filippo Lippiello, il titolare della attività, è rimasto al fianco degli operai, “non me la sento di andarmene”. È l’ultima foto del lunedì nero (3 settembre) dell’amministrazione 5Stelle. Una giornata cominciata alle 7 con lo sciopero annunciato da giorni. Diciassette ore trascorse sotto il sole e la pioggia, tra proteste e blocchi stradali, maestranze e sindacati a chiedere a Michel Barbet di spiegare il motivo di un comportamento schizofrenico. Passato nei mesi dalle rassicurazioni su un futuro possibile alla chiusura estiva. Senza passaggi intermedi.

Si appellano alla procedura di verifica in corso gli imprenditori, quella attivata dalla Regione proprio su richiesta del sindaco (prevista dall’articolo 16 della legge sulle cave) ma nel caso della Str interrotta a metà agosto dal provvedimento comunale. Che presto potrebbe raggiungere le imprese (una decina) già preavvisate con lettere di pre-diniego. Per il dirigente Paola Piseddu, l’azienda avrebbe violato le norme creando un danno ambientale, il piano di recupero sarebbe poi insufficiente nonostante i pareri positivi arrivati dalla stessa Regione. E non conforme  ai  progetti concessori del 1986. Difformità urbanistiche ma non solo, contestate nei mesi con motivazioni quasi mai esaustive, la burocrazia comunale sembra aver cucito addosso alla Str un vestito di presunte inadempienze, sempre in contrasto con gli uffici regionali, che hanno portato ai fatti del 10 agosto, alla rabbia degli operai, allo sconcerto della impresa. Ancora ieri Piseddu è apparsa irremovibile, forte (anche) di un parere dell’avvocatura che a voce avrebbe espresso concomitanza di posizioni con la collega. Burocrati compatti, una maggioranza pentastellata schiacciata tra la pratica eccessivamente cavillosa dei dirigenti e la piazza in fermento, un sindaco incapace di trovare soluzioni anche momentanee, di far valere le ragioni di un punto d’incontro.

La protesta continua anche oggi

Si cercano vie d’uscita in una rosa di soluzioni messe sul tavolo a tarda sera e che per buon senso potrebbero arrivare già oggi. 1) Una ordinanza contingibile e urgente (di competenza sindacale) che sospenda gli effetti della revoca per gravi motivi di ordine pubblico: il presidio permanente, i blocchi stradali, le proteste a oltranza, le annunciate interruzioni del traffico autostradale. 2) Un atto di indirizzo della Giunta che impegni il dirigente Paola Piseddu a sospendere l’efficacia dell’atto notificato il 10 agosto scorso alla Str, società del travertino romano, che di fatto cancella l’attività di cava di Lippiello e con essa il lavoro di 50 operai. Un provvedimento temporaneo in attesa che il mese prossimo la giustizia amministrativa in prima istanza si pronunci sulle sorti dell’intera, contestata procedura amministrativa comunale, impugnata dalla Str in sede di Tar del Lazio. 3) La revoca sempre provvisoria, predisposta dalla stessa dirigente con apposita determina anche in assenza di indirizzo politico, che rinvii la serrata dei cancelli in attesa delle verifiche – già disposte dalla Regione Lazio – e previste dall’articolo 16 della legge 17 del 2004. Possibilità alle quali però le parti sociali, gli imprenditori, sembrano ormai credere poco.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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