GUIDONIA – A seguito dei preavvisi di diniego, come era prevedibile e dopo la Società del travertino romano, altre aziende del settore stanno ricevendo in queste ore il provvedimento di revoca dell’autorizzazione a proseguire l’attività estrattiva. Ieri è stata la volta di Mario Caucci, l’atto di Paola Piseddu è del 5 settembre scorso. Nell’ultimo giorno di lavoro, prima dell’assenza per malattia, il dirigente firmava quindi il provvedimento mentre in piazza montava la protesta di lavoratori, sindacati e imprenditori. La dimostrazione plastica della intransigenza dell’amministrazione 5Stelle, nella sua componente politica da giorni impegnata nella vana ricerca di soluzioni per scongiurare una emorragia occupazionale senza precedenti.

Se non interverranno decisioni nel breve periodo, le aziende estrattive guidoniane saranno in ginocchio, costrette ai licenziamenti. Duemila persone senza lavoro tra occupati diretti e indotto, una emergenza sociale di proporzioni epocali. Un quando disarmante all’interno del quale la maggioranza 5Stelle non sembra voler fare passi in avanti, a distanza di quattro giorni resta lettera morta la delibera di giunta che doveva impegnare il dirigente a trovare vie d’uscita. Mentre controproducente se non dannosa è la pratica ormai quotidiana di spostare l’attenzione sull’accordo di programma in fase di definizione con il Comune di Tivoli che non deve gestire alcuna fase emergenziale delle proprie aziende, e quindi può guardare alla progettazione voluta dalla Regione Lazio nella giusta prospettiva. La crisi continua…

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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