MENTANA – Un grande stadio per il calcio, un terreno comunale svenduto al privato, 85/90 appartamenti per migliaia di nuovi metri cubi, anche se i costruttori di zona contano nell’ordine delle centinaia gli immobili rimasti invenduti nell’ultimo decennio. Sono i dati di una speculazione edilizia in corso a Mentana, almeno per i consiglieri comunali di opposzione Arianna Plebani (Forza italia) e Francesco Petrocchi (Lega). Siccome Roma docet, la contestatissima lottizzazione convenzionata tra il costruttore (Gruppo Procaccini) e il Comune di Mentana  ruota appunto intorno allo stadio che nell’immaginario, non solo del sindaco civico Marco Benedetti, dovrebbe proiettare la squadra locale addirittura in Serie D nel campionato di categoria. Un sogno da trasformare in realtà insieme alla colata di cemento, gli 85 appartamenti diventare il corollario del sogno, la tranvia per il paradiso.

Il progetto dello stadio è complesso, sviluppato su varie aree di incidenza. Le case da più parti (tra cui via Tagliamento,) l’impianto sportivo dall’altra, nella zona della centralissima via Reatina. Dove però il progetto prevede pochi parcheggi e ancora meno garanzie sulle opere di urbanizzazione ordinaria. Insomma, un piano  urbanistico impattante quanto basta per far parlare la opposizione di cementificazione selvaggia, privo di adeguate contropartite in termini di infrastrutture di pubblica utilità. Non a caso Francesco Petrocchi, consigliere comunale della Lega, ha puntato il dito contro le lacune della convenzione arrivata all’attenzione del comunale la settimana scorsa per l’approvazione definitiva dell’accordo tra Ente e privato. «Le speculazioni cementano l’amministrazione Benedetti – spiega Petrocchi – quando si credeva che volesse produrre un riequilibrio a favore dei servizi nello sviluppo della città. Un terreno venduto al privato e 85 appartamenti a fronte di un impianto sportivo sulla cui realizzazione il Comune nemmeno si è garantito. Ho anche proposto un emendamento al piano che è stato bocciato. Prevedeva la realizzazione di almeno il 50 per cento dell’opera prima del rilascio delle concessioni per le abitazioni. Solita musica, prima il cemento e poi i servizi chissà». È già accaduto a Mentana, negli anni ’80 primi anni ’90 del secolo scorso, nella stagione della edilizia fuori controllo, quando la pianificazione urbanistica veniva delegata ai costruttori. Una lobby economica potentissima e in grado di condizionare gli indirizzi e le scelte politiche. Una deriva che ebbe il suo apice con gli scandali giudiziari del ’92. Anche la divisione del Comune nel 2000 portò benefici al mattone, per la possibilità data dalle norme di rivedere gli strumenti urbanistici e il piano regolatore.

Su Facebook più di qualcuno è tornato con la mente ai quei fatti cogliendo le analogie con l’attualità. «Uno stadio grande ma senza parcheggi (solo 60 posti auto) – scrive l’osservatore – uno stadio fatto cementificando quel poco che resta del nostro territorio, uno stadio senza una via di accesso degna di questo nome. Il solito sviluppo mentanese. Case in cambio di niente. Cambiano i nomi ma non i risultati»

«Cercherò di spiegare in maniera comprensibile per tutti senza usare termini tecnici», esordisce Plebani in una lunga riflessione affidata Facebook. «In consiglio comunale si è discusso della realizzazione del nuovo campo da calcio comunale previsto alle spalle della nuova scuola in via Brunelleschi, parallela di via Reatina.
Dalla attuale maggioranza capitanata dal sindaco Marco Benedetti è stata presentata una proposta dove un privato  ottiene la possibilità di realizzare ben 90 appartamenti in più rispetto a quelli che avrebbe potuto realizzare. Il paradosso è che questi appartamenti in più, che il privato costruttore potrà realizzare verranno realizzati su un terreno di proprietà del Comune. Quindi a fronte della realizzazione di un campo da calcio comunale che si realizzerà su un terreno comunale, l’amministrazione Benedetti decide di dare in cambio non solo cubatura in più ma anche di cedere (svendendolo) un terreno di proprietà comunale. È tutto molto antieconomico, illogico e non conveniente per le tasche dei cittadini mentanesi». Tutto insomma molto normale, nel solco della tradizione

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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