GUIDONIA – Il curriculum è di tutto rispetto ma il cognome non passa inosservato, come la scelta dei grillini di ingaggiarlo con criteri discrezionali, senza una procedura di selezione ad evidenza pubblica, aperta a tutti i professionisti in possesso di specifici requisiti. Invece, al settore Lavori Pubblici del Comune di Guidonia Montecelio, vista la straordinaria situazione determinata dalla pandemia di Covid-19, per buttare un occhio alle condizioni delle scuole cittadine, hanno semplicemente individuato un nome dall’elenco dei tecnici iscritti nell’apposito albo. Quello di Marco Ludovici, architetto, nipote dell’ingegner Tullio, progettista storico di Bartolomeo Terranova, il patron delle Terme di Tivoli, imprenditore edile che negli anni ha tirato su più di mezza Guidonia.

Una decisione «criticabile» nelle modalità di affidamento dell’incarico e tenuta nascosta per quasi un mese dall’amministrazione 5Stelle che governa la città. La determina 130 che «racconta» come e perché la scelta sia ricaduta sul professionista è datata infatti 8 agosto ma resa nota solo oggi con la pubblicazione all’albo pretorio. Comunque, vista l’urgenza di mettere in sicurezza gli edifici scolastici alla vigilia della riapertura, Ludovici è stato reputato adatto in quanto «figura presente» – vive e lavora a Guidonia – con «conclamate competenze professionali specifiche e necessarie alla redazione di uno studio di fattibilità». Il tecnico si è occupato di censimenti impiantistici e anagrafiche tecniche di grandi patrimoni immobiliari – si legge nell’atto – come ad esempio quelli relativi agli ospedali di Roma e alle scuole della provincia di Mestre. Il criterio adottato dal Responsabile unico del Procedimento (Rup) Adelfio Novelli, in accordo con il dirigente Egidio Santamaria, è stato quello della «rotazione degli incarichi da affidare ai professionisti, nonché quello della economicità, trasparenza e correttezza, trattandosi, tra l’altro, di importi inferiori a 40mila euro». In effetti Marco Ludovici ne guadagnerà, per ora, solo 35.952,72. Per fare cosa? 1) gli aggiornamenti architettonici di tutte le planimetrie delle scuole dell’infanzia-primaria e secondaria; 2) una relazione descrittiva, fotografica e risolutiva per ogni plesso scolastico; 3) la verifica degli spazi collettivi sia interni che esterni con proposte correlate; 4) una ricognizione dell’arredo e valutazione delle proposte; 5) la ricognizione e valutazione dell’adeguamento dei container esistenti; 6) una proposta di soluzioni risolutive, dall’ottimizzazione degli spazi sia interni che esterni che degli arredi.
Ma come matura la necessità della ricognizione al costo di oltre 35mila euro? Nell’atto si legge che all’interno dell’amministrazione, a giugno o già di lì, scorrendo meglio le linee guida del Governo su scuola e Covid, qualcuno si è reso conto che gli enti locali avrebbero potuto effettuare «nei territori di rispettiva competenza, la ricognizione degli spazi scolastici esistenti, anche con la collaborazione delle scuole, per conoscere dati o approfondire specifiche situazioni di contesto; predisponendo l’adeguamento di spazi mai (o non più) adibiti a edifici scolastici anche procedendo all’assegnazione in uso alle scuole di spazi solitamente destinati alla cittadinanza, da riadattare a fini della frequenza scolastica, nonché alla realizzazione di soluzioni esterne di idonee dimensioni ad accogliere classi, in spazi interni o anche esterni alle pertinenze scolastiche». Così la consulenza Ludovici prendeva forma. Suscitando perplessità e curiosità tra gli addetti ai lavori già prima che il risaputo incarico venisse ufficializzato con la pubblicazione della determina.

È i caso di Arianna Cacioni, consigliere della Lega, nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale. Quando durante l’intervento chiedeva lumi al sindaco Michel Barbet proprio dei criteri di scelta del professionista ricognitore. Preannunciando una interrogazione sul fatto quando le modalità di assegnazione dell’incarico fossero divenute note. La risposta è già scritta: tutto regolare. Ma leggendola fin d’ora tra le righe, si potrebbe apprendere che i 5Stelle amano ormai il meraviglioso mondo che ha ruotato intorno all’imprenditore Terranova, un tempo considerato, al pari della storica famiglia Ludovici, ingranaggi di un sistema di potere che avevano promesso di smantellare.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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