Tutte lo vogliono nel gioco delle coppie elettorali, Bertucci torna libero e la Terzulli si scopre di Fd’I
GUIDONIA – Adesso tutte lo vogliono. Adalberto Bertucci, candidato nella lista di Fratelli d’Italia, si era già accasato (elettoralmente parlando) con la giovane Giulia Turturo che però, la notizia è di queste ore, troppo impegnata negli studi c’ha ripensato. Ecco allora che sarebbe saltata la formula dell’accoppiata in esclusiva. Riportando sul mercato della doppia preferenza di genere il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Roma, già manager di importanti aziende a partecipazione pubblica, plurime elezioni all’attivo nel corso di una lunga storia politica. In quest’ottica, e nella speranza di ottenere la rielezione nelle Amministrative di metà giugno, a mettere a segno il colpo è Loredana Terzulli. Il presidente del consiglio comunale, pure corteggiatissima dal candidato sindaco progressista Alberto Cuccuru e dal suo Partito democratico, ha annunciato oggi (giovedì 7 aprile) la adesione a Fratelli d’Italia. E i bene informati la danno già «in coppia» elettorale con Adalberto che, beato tra le donne, non metterebbe però limite al numero di candidate da indicare nelle urne accanto al suo nome. Ne avrebbe in serbo almeno altre due. «Molto conosciute» nei quartieri di Colleverde e Setteville, spifferano i rumors.
Comunque, per tornare alla Terzulli, già da un paio d’anni lontana dal movimento, cinque anni fa si fece eleggere coi 5Stelle a suon di slogan contro la partitocrazia e soprattutto il centrodestra «distruttore del Comune di Guidonia Montecelio» è oggi accomodata all’interno di quel sistema di potere e di governo che voleva spazzato via per sempre. Le motivazioni di una scelta così radicale le ha affidate ad una nota stampa. Eccola: «Già da tempo lo pensavo, oggi è impossibile andare oltre – scrive Terzulli -. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata intitolazione di uno spazio pubblico a Maria Bergamas, conosciuta come la mamma del Milite Ignoto», una scelta che Terzulli definisce «pazzesca, assurda e gravissima. Parliamo di una donna onorata anche dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la prima negazione dell’intitolazione, e il successivo ripensamento, non fanno altro che confermare l’ipocrita deriva che ormai caratterizza la maggioranza. In un contesto normale – prosegue la Terzulli – il sindaco avrebbe dovuto ritirare le deleghe o invitare alle dimissioni l’assessore alla Cultura e il presidente della Commissione: entrambi si sono assunti la responsabilità di ingiuriare Maria Bergamas, imputandole presunte responsabilità di sostegno al regime fascista». Impossibile dunque per la Terzulli proseguire oltre. «Non è più soltanto una questione politica, ma anche e soprattutto culturale e valoriale. Intendo dunque per questo annunciare la mia adesione e il mio ingresso in Fratelli d’Italia: ringrazio di cuore per aver accettato la mia richiesta il presidente provinciale Marco Silvestroni e il coordinatore cittadino Mario Pozzi. Sarò al fianco di Adalberto Bertucci, in un partito che mette al centro delle sue idee la difesa della nostra patria e quella delle storie delle donne e degli uomini che hanno dato lustro all’Italia. Tra queste senza dubbio c’è la Bergamas. Ma questa amministrazione forse non lo sa».
Subito sono arrivate le reazioni del partito locale. Il coordinatore cittadino Mario Pozzi scrive che Fratelli d’Italia «saluta l’ingresso di Loredana Terzulli nella nostra comunità. Siamo orgogliosi di avere tra le nostre fila l’attuale presidente del consiglio comunale di Guidonia Montecelio. Loredana Terzulli garantisce esperienza, appartenenza al territorio e passione politica, e una comune visione culturale: sarà un valore aggiunto per il nostro partito e la coalizione tutta». Una scelta, quella della Terzulli, che per Pozzi è segnale del tutto positivo. «Le continue defezioni da parte dei vecchi appartenenti all’attuale amministrazione confermano quanto abbiamo sempre detto in questi anni: questo governo cittadino ha fallito su tutta la linea».