GUIDONIA – Maria Bergamas: alla «madre coraggio» (definizione di Maurizio Celani), che scelse tra 11 salme di soldati mai identificate quella del Milite Ignoto durante una cerimonia nella Basilica di Aquileia il 28 ottobre del 1921, non verrà intitolata nessuna strada o piazza o luogo nel Comune di Guidonia Montecelio. L’impedimento? Per l’articolo 8 del regolamento comunale sulla Toponomastica, l’intitolazione è proibita verso chiunque «abbia fatto parte o sia stato esponente del disciolto Partito Fascista». Questo ha detto il presidente della commissione Toponomastica del Comune di Guidonia Montecelio Maurizio Celani, motivando le ragioni che hanno portato una specie di «giuria» da lui presieduta a «squalificare» lo studente che aveva proposto Bergamas nell’ambito di un concorso per l’intitolazione pubblica ad «Una donna cancellata dalla storia».

Una decisione arrivata dopo l’assegnazione della vittoria, e prima di una verifica – definita da Celani «una biografia approfondita del profilo» – da cui sarebbe emerso che la proposta, pur supportata da un«elaborato» sulle «madri coraggio» che aveva suscitato interesse e apprezzamento, non poteva essere accolta perché troppo legata al ventennio fascista. Così, la vittoria, con tanto di targa e pergamena ricordo, è finita alla seconda classificata. Una studentessa, Alexandra Karima Asmarandi,  in concorso con un elaborato su Rosina Ferrario,  un’aviatrice che è stata la prima donna italiana ad ottenere un brevetto di volo nel 1913, alla quale, tuttavia, venne impedito di volare e di combattere durante la prima guerra mondiale.

Qualche nota storica: quando nel 1921 venne chiamata a indicare la salma del Milite Ignoto, Maria Maddalena Blasizza in Bergamas erauna contadina 54enne praticamente analfabeta, figlia di un fabbro e di una lavandaia, e mamma di un soldato disperso, il sottotenente Antonio Bergamas, maestro elementare friulano irredentista che aveva disertato l’esercito austroungarico per arruolarsi con quello italiano durante la prima guerra mondiale, morto al fronte dopo aver inviato un’ultima lettera, che si conserva ancora, proprio a colei che lo aveva generato.

Il concorso. Tutto è accaduto oggi, martedì 8 marzo, nell’ambito della fase conclusiva di un concorso inventato qualche mese fa dall’assessore alla Cultura e pubblica istruzione Rosaria Morroi (Pd). Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la delegata del sindaco Michel Barbet (anche lui presente alla premiazione) aveva lanciato il progetto coinvolgendo gli studenti delle scuole superiori, i dirigenti e le insegnati investendo le commissioni consiliari Cultura e Toponomastica. Gli interessati dovevano, in buona sostanza, nell’ambito del concorso «Una donna cancellata dalla storia», suggerire una serie di nomi al femminile poco conosciuti ma meritori di una intitolazione pubblica. I nomi, accompagnati da «un elaborato» che ne tracciasse i profili umani, storici e sociali, sono stati esaminati nel corso di settimane dagli stessi commissari, indossati i panni di giudici. E, ad una prima verifica, la proposta della Bergamas «la madre coraggio» aveva riscosso un consenso unanime. Poi, la scoperta che nella vita, in qualche modo, aveva scelto «di stare dalla parte del disciolto Partito Fascista» – sono ancora parole di Celani –  e dunque, nel rispetto dell’articolo 8 del Regolamento comunale sulla Toponomastica la proposta è stata cassata. Perché, ha spiegato il presidente della commissione Toponomastica, «la Costituzione vieta l’intitolazione a chiunque abbia fatto parte o sia stato un esponente del disciolto Partito Fascista». Dunque, da una «biografia più approfondita possibile» della «madre d’Italia» si è resa necessaria l’esclusione. Maria Bergamas come un gerarca fascista. Conclusi «gli accertamenti burocratici», così li ha chiamati Morroi, verrà intitolata a breve una via della nostra città alla donna protagonista dell’elaborato vincitore (si fa per dire): l’aviatrice Rosina Ferrario. La seconda classificata.  

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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