TIVOLI – «Una tarantella senza fine». Questo si dice negli ambienti del Cdx tiburtino sul tira e molla giocato da Fratelli d’Italia negli assetti delle coalizioni che, tra due mesi, si presenteranno agli elettori di importanti città della provincia di Roma: in ballo ci sono l’elezione dei sindaci e i rinnovi dei consigli comunali.

Ore 15.30 di lunedì 8 aprile. A Palazzo Madama c’era un incontro organizzato con i vertici provinciali dei partiti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, scopo: sciogliere il nodo dei nodi. Quello che tiene in stallo le alleanze un po’ ovunque nei Comuni chiamati al voto. Di difficile soluzione il quesito: riammettere (o meno) il Carroccio nel Cdx che a Tivoli sostiene, con alcune liste civiche, la candidatura a sindaco di Marco Innocenzi. Il circolo locale di Fratelli d’Italia si era già espresso: contrarietà su tutta la linea. Come del resto, ad essere contraria, è Forza Italia. Tuttavia, Marco Silvestroni, il coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni intende tenere aperto il dialogo con i leghisti tiburtini, in nome dell’unità della coalizione che governa l’Italia e la Regione Lazio. Riunione dalla quale è uscita un’altra fumata nera. La tarantella infinita di cui parlano alleati e sostenitori di Marco Innocenzi. Molti dei quali si dicono pronti ad abbandonare il progetto nel caso in cui i «proiettini-leghisti» di Laura Cartaginese dovessero trovare posto nella coalizione di Cdx.

Un vicolo cieco di cui sono ostaggio altri Comuni dell’hinterland romano. Come Monterotondo, dove il candidato sindaco civico, già appoggiato da Forza Italia Simone Di Ventura resta appeso alle sorti che vorrà indicare Fratelli d’Italia, con la Lega regolata da Cartaginese e dal referente provinciale Angelo Valeriani, possibilista ma solo quando sarà decisa la partita tiburtina.

Eppure, la questione sarebbe già archiviata se alla vigilia di Pasqua, la sortita di Marco Vincenzi per portare i «proiettini-leghisti» in alleanza con il Partito democratico  fosse andata a buon fine. Una mossa furba, stoppata dai Dem con la formalizzazione, decisa in fretta e furia, del candidato sindaco di centrosinistra Teodoro Russo. Vincenzi, amico di Cartaginese anche se da fronti politici apparentemente distanti e contrapposti, era pronto a sposare la causa della compagna di tante battaglie ai tempi in cui, insieme, sedevano in consiglio regionale. Perfino pronto, riportano i bene informati, a caricarsi sulle spalle le ambizioni di Emanuele Di Lauro di provare a diventare sindaco di Tivoli. 

Val la pena riproporre un breve riassunto: Laura Cartaginese, solo qualche mese, aveva innestato nella Lega locale una serie di personaggi di spicco dell’attuale civismo di governo, tanto vituperato dal resto del Cdx. È stato così che Di Lauro, attuale presidente dell’assemblea, altri importanti consiglieri e addirittura due assessori dell’amministrazione del sindaco uscente Giuseppe Proietti, si sono lasciati affascinare decidendo di entrare in blocco nel Carroccio. Una mossa che ha determinato un cambio totale negli assetti del partito locale, con la fuoriuscita contestuale dei consiglieri leghisti all’opposizione: l’ultimo a lasciare è stato Vincenzo Tropiano, prima di lui Andrea Napoleoni. Entrambe successivamente confluiti nelle civiche «Coraggio Tivoli » e «Laboratorio Tivoli», tra le liste (sette) che sostengono la candidatura a sindaco di Innocenzi con la coalizione di Cdx. I due non ne fanno mistero: rimaranno della partita, ma solo nel segno di una discontinuità con gli uomini e le donne che nell’ultimo decennio hanno contribuito all’affermazione del proiettismo. Una incompatibilità totale e non trattabile, nel caso in cui, la Lega, rientrasse dalla finestra finendo per stringere una alleanza con Fratelli d’Italia e Forza Italia. Uno scenario che deve avere ripreso linfa nel week end appena trascorso, con l’intervento determinante di Silvestroni. Una ipotesi avvalorata dal fatto che, nella domenica post derby (calcistico), si era tutti in attesa di un comunicato a firma Cartaginese, con cui si sarebbe dovuta annunciare la strada in solitaria dei civico-leghisti. Con una coalizione indipendente e svincolata da Cdx e Csx, esclusivamente formata dal Carroccio e altre civiche, Emanuele Di Lauro come candidato sindaco. Invece niente, la notte ha ribaltato le premesse e rimesso in discussione le alleanze. Non solo a Tivoli e Monterotondo. Restano appese al nodo non sciolto tiburtino le scelte, unitarie o meno, nei Comuni di Civitavecchia e Palestrina. Quando mancano meno di due mesi alle urne e uno dall’avvio della campagna elettorale, la situazione è di caos.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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