NEL 2020 ha speso 9mila euro per telefonini, tablet e Pc evitando cosi di restituire la somma al fondo comune del M5S. Ma Valentina Corrado, stellina storica al consiglio regionale del Lazio, data a un passo dalla giunta Zingaretti in coppia con l’altra grillina Roberta Lombardi, pranza spesso fuori e il conto del ristorante è sempre salato. Da gennaio 2014 ad agosto 2015, ad esempio, ha sottratto alle restituzioni al movimento 12.780 euro in «pasti». Un caso finito nei radar di Dagospia. Lo racconta Etrurianews.it  nel secondo capitolo dell’inchiesta sui consiglieri regionali grillini, che sempre più spendono e rendicontano e meno restituiscono al M5S. Ne abbiamo scritto anche qui: Tra i giustificativi di spesa anche il ticket bus, e TiRendiconto come i 5Stelle non restituiscono i soldi.

Da Etrurianews.it. Regione Lazio – Valentina «Corradonics» la regina del Pc, pubblicato il 9 marzo 2021.

I Consiglieri regionali del M5S percepiscono 3200 euro per scelta etica e poi, come ribadito prima della loro entrata alla Pisana nel marzo 2013, anche per distinguersi dai brutti e cattivi degli altri partiti, lasciano una parte dell’indennità al movimento per le restituzioni alla collettività, salvo poi trattenere le spese sostenute per l’esercizio del mandato. La possibilità di trattenere le somme spese per la loro attività è il classico «fatta la legge, gabbato lo santo».

Ad onor del vero Valentina Corrado, negli anni precedenti, ha restituito al Consiglio regionale una ingente somma. Questa, però, è andata via via diminuendo fino ad arrivare a poche centinaia di euro nel novembre del 2020, con la conseguente crescita delle spese per la sua attività. Proprio mentre arrivava la mutazione in 2.0 e il suo avvicinamento alla maggioranza di centrosinistra guidata dal suo amico Zingaretti.

Il crollo delle restituzioni è evidente soprattutto nell’ultimo anno, ma come spende la Corrado le sue risorse? Negli anni scorsi è stata pizzicata dal sito Dagospia che ha messo in evidenza il fatto che la grillina ha speso, da gennaio 2014 ad agosto 2015, ben 12.780 euro in «pasti». Da allora la «Bill Gates» della Pisana ha deciso di seguire una dieta ferrea se è vero che i pranzi e cene sono drasticamente diminuiti.

Non sono però aumentate le restituzioni perché la Corrado ha pensato bene di investire le risorse in altre voci. Senza andare tanto indietro nel tempo, ci soffermiamo soltanto nell’ultimo particolarissimo anno. 7.000 mila per spese legali, altri 5000 euro per collaboratori, 1088 per «formazione e ricerca» (nel mese di luglio 2020). A cosa si riferisca questa attività di formazione è un mistero. Quindi quasi 15.000 euro in un anno tra consulenti e collaboratori.

Inoltre, è strano come, durante il lockdown, con tutte le attività commerciali chiuse (soprattutto bar e ristoranti), la Corrado sia riuscita a spendere nel mese di marzo circa 400 euro in «vitto» (bar e pasti) e 464 euro in eventi e convegni. La Corrado 1.0 avrebbe presentato interrogazioni, interpellanze…. Insomma, ne avremmo viste delle belle.

Ma veniamo alla principale attività di Valentina Corrado dopo la dieta imposta dall’articolo di Dagospia: quasi 9.000 euro in acquisto di Pc, tablet e telefonini nell’ultimo anno. Poi, siccome «per guidare una macchina serve anche un autista», la consigliera grillina ha pensato bene di aggiungere, sempre nell’ultimo anno, la bellezza di 1.300 euro di «Spese Servizi Informatici». Cosa significhi questa ultima voce non è dato sapere, invieremo una richiesta di chiarimento direttamente a Bill Gates. Meglio di lei soltanto il suo collega e amico, nonché deputato M5S, Sebastiano Cubeddu, capace di spendere la bellezza di 24.000 euro in due anni per acquisto di Pc, tablet e telefonini. Neanche la Cia.

Queste spese sono riferite al periodo gennaio 2020/gennai 2021. Andando leggermente indietro nel tempo, però, si può notare che lo shopping informatico della Corrado ha seguito lo stesso andazzo. Solo per fare un paio di esempi, pochi mesi prima del gennaio 2020 ha speso altri 1250 euro (a novembre 2019) e 2032 euro (nel mese di agosto 2019). Unieuro, Mediawold e Euronics sono avvisate. In caso di carenza di prodotti informatici nei propri magazzini possono sempre rivolgersi alla novella Bill Gates del consiglio regionale. Magari offrendo un caffè, un aperitivo o un buon pasto, visto che negli ultimi mesi la Corrado sembra risparmiare su queste voci. A differenza di quanto successo tra marzo e aprile 2019, dove è stata capace di spendere quasi 2000 in «Bar e pasti».

A giugno 2019, però, qualcosa deve essere andato storto. Dal rendiconto della consigliera grillina emerge una notevole spesa (616 euro) in «spese postali». Strano per un esponente del M5S, abituato a like, mail, pec, conference call, ecc. L’imponente strumentazione informatica sarà andata in tilt e la Corrado sarà stata costretta a rivolgersi al vecchio e affidabile servizio di Poste Italiane.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

3 Commenti
  • Carlos Walter Botello

    Vorrei iscrivermi alla tua newsletter però il sistema mi dà errore. Come posso fare?
    Grazie

    Marzo 11, 2021

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