Tari, il Comune a trazione grillina ha le armi spuntate nella lotta all’altissima evasione tributaria – Guidonia
GUIDONIA – «La percentuale della persone che non pagano». È Alberto Latini, funzionario del Comune di Guidonia Montecelio, a dare la notizia dopo quasi quattro ore di chiacchiere, più o meno sensate, passate dalla diretta Zoom del sindaco grillino Michel Barbet sul caso delle compostiere di comunità che nessuno vuole: NE ABBIAMO SCRITTO QUI: I grillini costruiscono tre impianti per il trattamento dei rifiuti vicino ai centri abitati, i cittadini lo sanno?. Ed è quando il dipendente interviene che le parole diventano macigni: «La Tari si divide tra utenze domestiche e non domestiche – spiega Latini – il problema non è la povera gente intesa come me, come voi, che c’ha casa e la paga, sono le utenze non domestiche i grandi evasori. È difficile recuperarli perché spesso sono costruiti sulle scatole cinesi, Srl, Srls, Scarl, ve lo dice uno che era un ex avvocato e che le sa ‘ste cose. A Guidonia non si riesce a recuperare. A oggi il pagamento spontaneo (della Tari ndg) è tra il 60 e i 65%, con il recupero (coattivo ndg) si può arrivare al 75, il resto (per coprire il costo totale del servizio dei rifiuti ndg) ce lo mette il Comune. Soldi sottratti alla cura della piante, delle strade. Questo è il problema che si deve affrontare».
Latini ha ragione. A Guidonia la percentuale di morosità – cioè dei pagamenti recapitati agli utenti ma mai onorati – è nettamente al di sopra della media nazionale. Il 35 per cento non paga. A Roma, in un parallelismo che aiuti la comprensione a chi legge, è intorno al 20 per cento, a Milano al 25. Un problema annoso, quello dell’evasione dei tributi comunali, su tutti della Tari, che i grillini avevano promesso di risolvere. Recuperando anche tutta l’evasione pregressa che ha contribuito a sbilanciare i conti comunali e a costruire il disavanzo di bilancio, arrivato a oltre 40 milioni di euro (il famoso «buco»). Propositi scritti nel programma elettorale dei pentastellati e nelle linee programmatiche di governo. Grazie a Latini, ora si scopre che sul fronte dell’evasione il Comune a trazione 5Stelle non ha fatto nemmeno un passo avanti. La situazione è la stessa di 5 anni fa se non peggiore. A non pagare sono una miriade di utenze non domestiche fantasma. Ditte ed esercizi commerciali che non sono nei database del Comune e dell’agente della riscossione, la Tresse Italia, o risultano cessate, trasformate nel cambio dei soggetti giuridici. Le scatole cinesi, gli evasori totali.
Nella fotografia di Latini, a portare i maggiori danni, è ancora oggi la scarsa capacità di riscossione di Palazzo Guidoni a guida stellata. I numeri dell’ultimo Rendiconto, resi all’aula dal consigliere di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo e relativi alle mancate entrare tributarie, mettevano il dito nella piaga. «Imu, Tari,Tarsi, Tia, Tares fanno spavento – diceva Ammaturo il 26 agosto del 2020 in consiglio comunale -. Non soltanto perché come residui attivi a fronte di 43.412.619,28 ne sono stati riscossi 8.309.135,08 pari al 19,14 %. La riscossione in generale è passata dal 33% del 2018 al 10,39 del 2019, per quanto riguarda la Tari, al primo gennaio del 2019, il Comune vantava somme pari a 23.229.391,18 in crediti da riscuotere. Un cifra monstre, lo sa l’assessore ai lavori pubblici Antonio Correnti, quello che «giusto oggi ne parlavamo con il sindaco» ha detto in diretta streaming. Proprio l’assessore ha introdotto un elemento di novità alla discussione. «Nei documenti vale sempre l’ultima revisione» ha detto riferendosi al programma elettorale e rispondendo a un cittadino. Tradotto: quello che si scrive in campagna elettorale può essere cambiato e anche più di una volta. Teorie rivoluzionarie o sciocchezze sparate a casaccio?.