GLI IDONEI nei concorsi pubblici non sono tutti uguali. Quelli politicamente sgraditi restano infatti a bocca asciutta: per loro niente posto fisso. L’evidenza è sufficientemente lapalissiana, dal momento che a scegliere nel mazzo delle graduatorie tecnicamente valide, disponibili presso altri enti e/o amministrazioni pubbliche, c’è sempre la politica che nei Comuni o alla Regione Lazio indirizza e decide. Nell’agosto scorso così è successo ai «dannati» delle graduatorie di Roma Capitale. Un esercito di 700 candidati...
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