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Dic 2022
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Subiaco – Smantellano l’Angelucci per fare spazio ai condannati psichiatrici, De Vito (Fd’I) denuncia
SUBIACO – «Non riesco a trovare un aspetto positivo nella odierna ed ennesima inaugurazione della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) di Subiaco. Non perché sia contraria ai luoghi necessari alla sanità per le persone con disturbi psichiatrici soggette a misure di sicurezza, ma perché in questo caso tale struttura è sorta a scapito dell’ospedale Angelucci». È quanto dichiara con una nota stampa Francesca De Vito, consigliere regionale del Lazio in Fratelli d’Italia, a proposito della seconda REMS inaugurata il 1 dicembre dal Direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito, presenti, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica di Tivoli, Francesco Menditto, il Presidente del Consiglio Regionale Marco Vincenzi, e il Coadiutore del Garante dei detenuti Sandro Compagnoni. Il consigliere regionale ha preso parte ad un sit-in di protesta al fianco di sindaci e cittadini che da anni denunciano lo smantellamento dell’ospedale montano ai danni delle comunità della Valle dell’Aniene.
«La situazione della sanità nel Lazio è sotto gli occhi di tutti: aggressioni nei Pronto soccorso, edifici fatiscenti, carenza di personale medico e sanitario, esternalizzazioni dei servizi. L’ospedale Angelucci di Subiaco, privato di migliaia di metri quadri e posti letto già dalla prima presidenza di Zingaretti per far posto alle REMS, è una struttura ben tenuta che custodisce macchinari altamente tecnologici che purtroppo non vengono utilizzati per carenza di spazi e di personale. Il nosocomio, che già ha subìto negli anni importanti tagli e un depotenziamento generale, sta venendo lentamente smantellato e vampirizzato in favore di una struttura, quella delle REMS, che in quegli spazi non doveva essere neppure creata. Secondo le normative vigenti – aggiunge De Vito – le Residenze che prendono il posto degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dovrebbero essere architettonicamente e strutturalmente adeguate alla loro natura e funzione, ovvero a quella di una Comunità, e non di un ospedale o di un carcere».
«Le REMS di Subiaco invece – aggiunge De Vito – non solo sono all’interno di un ospedale, ma hanno anche le sembianze di una vera e propria struttura penitenziaria, ignorando di fatto quanto ribadito nella seconda relazione semestrale sulle attività svolte dal Commissario di Governo del 2017, in materia di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Depotenziare l’Angelucci in favore delle REMS, malgrado le ripetute rimostranze dei sindaci oggi presenti, denota miopia da parte della giunta PD/M5S: la presenza di un ospedale efficiente sarebbe un grande incentivo a non abbandonare la Valle dell’Aniene in funzione delle grandi città, Roma su tutte. Per mesi ho denunciato l’urgenza, senza mai ottenere ascolto, di procedere con l’avanzamento in commissione Sanità o direttamente in aula della proposta di legge n. 266 sui “distretti sociosanitari montani”, fondamentali per chi vive in questi territori».
«La situazione diventa ancor più grottesca se si pensa a chi abbia presentato la pdl n. 266, ovvero il M5S, che, diventato partito di maggioranza in Regione insieme a D’Amato, ha smesso di portare avanti la promessa di una sanità di prossimità per i 31 comuni della valle dell’Aniene, contribuendo a distruggere la sanità pubblica regionale. Risulta evidente – conclude De Vito – come il teatrino della politica tenuto in piedi dal matrimonio fra PD e M5S sia all’ultimo atto: sono stati pronti a governare insieme, ora sono pronti a contarsi scendendo in campo separati, ma restano comunque entrambi responsabili del disastro che lasciano dietro le loro spalle.
Il Lazio ed i suoi cittadini adesso hanno bisogno di certezze e serietà, requisiti che solo Fratelli d’Italia può garantire».