GUIDONIA – L’aula (con i soli voti della sola maggioranza) approva il riconoscimento di un debito fuori bilancio accumulato – si presume -dalla società di trasporto urbano (Sap). Un debito, si legge nel Corpo della delibera, già “decurtato” della presunta ”mazzetta” di 50 mila euro che la medesima impresa avrebbe pagato all’ex vicesindaco Andrea Di Palma per mano del suo legale rappresentante A.P. (entrambi finirono nei guai lo scorso 20 aprile, destinatari di ordinanze di custodia cautelare, a giudizio per concussione e corruzione). Non è uno scherzo, a spiegare i termini del provvedimento in aula (prima del voto) il capogruppo del Movimento 5Stelle Giuliano Santoboni: accantoniamo la somma a tutela dell’ente ma già decurtata della presunta “mazzetta”, consapevoli che il servizio di trasporto nel periodo in oggetto è stato comunque svolto.

Una vicenda paradossale, a tratti esilarante fin dalla formulazione in delibera. A parlarne in assise anche il dirigente competente Domenico Nardi. Secondo il quale la necessità del riconoscimento del debito (fuori bilancio, forse), con possibilità di accantonamento della somma a tutela per l’ente, nasce dalla presa d’atto di un impegno di spesa triennale (a beneficio del servizio) deliberato dall’ex commissario prefettizio in virtù di una proroga concessa in precedenza alla società in questione. Peccato che l’appalto assegnato a suo tempo fosse scaduto e che la azienda operasse in regime di proroga e senza sottoscrizione di nuovo contratto.

Insomma, la Sap lavorava solo in forza di una delibera commissariale di impegno di spesa triennale e quindi andava pagata, ma in futuro e a babbo morto, ossia quando la magistratura si sarà espressa sui procedimenti penali che interessano il suo legale rappresentante, e comunque per un importo al netto degli “oneri di mazzetta” e degli utili d’impresa, così ha deciso la maggioranza con un voto senza precedenti.

Parola di Santoboni. Accade a Guidonia Montecelio.