GUIDONIA – Un’opera monca. Che nel tratto tra Tivoli e Guidonia resterà a a binario unico. I tecnici di Rti (Rete ferroviaria italiana) sono stati costretti a rimaneggiare il progetto, già esecutivo nel 2010 e relativo al raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, quando su parte del tracciato sono intervenute le limitazioni del Sic, il sito di interesse comunitario che ha vincolato un’area ampia a Tivoli Terme. Per quanto la ingegneria abbia fatto la sua parte, mettendo in campo le migliori professionalità, l’ostacolo si è rivelato insormontabile: l’unico modo di modificare il tracciato, scorporandolo dalle aree sottoposte a tutela ambientale (a difesa di un lichene, parrebbe molto raro e vitale per la sopravvivenza dell’ecosistema),  è stata l’adozione di una curvatura che non consentirà la velocità su cui viaggiano le metropolitane leggere o i treni a velocità sostenuta. Nel tratto tra Tivoli e Guidonia, con la nuova Stazione di Collefiorito confermata nel progetto ma con caratteristiche da cattedrale nel deserto, si continuerà a viaggiare come oggi, a binario unico e a una identica velocità. Addio sogno della metropolitana veloce e nessun miglioramento di condizione per il pendolarismo della terza città del Lazio. La questione è stata a lungo dibattuta nelle riunioni tecniche. Il sindaco del Comune di Guidonia Montecelio, il grillino Michel Barbet, è al corrente dell’ostacolo ma non ha saputo suggerire soluzioni utili a portare la città nel terzo millennio, con la metropolitana di superficie che riducesse i tempi di percorrenza con la Stazione Tiburtina di Roma a 14 minuti, come inizialmente previsto. L’argomento ha interessato anche parte della discussione di consiglio comunale martedì scorso. Quando Arianna Cacioni della Lega è tornata ad accusare il sindaco di essersi disinteressato al problema, concentrando energie su progetti bislacchi, contradditori come quelli in atto attorno all’area del Tmb dell’Inviolata.

Ma a fare finta di niente è anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Intervenuto in passerella giusto ieri, accanto al ministro della Infrastrutture Paola De Micheli e al collega abruzzese Marco Di Marsilio alla presentazione del rilancio del del progetto ferroviario della Roma-Pescara, il governatore ha rilasciato dichiarazioni extraterrestri. Annunciando l’intenzione di «velocizzare la linea verso Tivoli». «Dobbiamo trasformare quegli 8-10 chilometri di linea – ha detto – non dico in una metropolitana, però sicuramente in una linea su ferro di servizio verso il nuovo ospedale di Guidonia-Tivoli (che non esiste ndg) che servirà l’area extraurbana con la periferia della città, ma soprattutto per dire al mondo che chi viene a Roma in 15 minuti potrà raggiungere due siti Unesco, Villa Adriana e Villa d’Este». Una bugia. La dimostrazione ulteriore che i pendolari non sono lontanamente nei pensieri della Regione Lazio.

L’ospedale che non c’è e la ferrovia dei sogni di Zingaretti: monca proprio nel tratto tra Tivoli e Guidonia. Sul resto della linea ferroviaria  i treni viaggeranno a 160 chilometri all’ora, di media, raggiungendo la punta di velocità massima di 200 chilometri, consentendo di coprire le distanze in 2 ore, 50 minuti da Avezzano (L’Aquila) verso la Capitale. Il progetto lo ha illustrato il ministero che adesso vuole portare l’opera sotto la gestione commissariale per velocizzare i tempi di realizzazione. Paola De Micheli ha parlato di «opera simbolica che rappresenta lo spirito e la visione con cui abbiamo costruito il piano ‘Italiaveloce’». Una Italia veloce al netto di Guidonia Montecelio. Comunque un piano progettuale che richiederà ancora dai 7 ai 12 anni di lavoro. Un tempo biblico.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

1Commento
  • lica lasso

    la solita cialtroneria del mago zingarett

    Novembre 19, 2020

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