SANDRO Gallotti è un imprenditore con la passione per la politica e una solida esperienza amministrativa come sindaco di Tivoli, carica che ha ricoperto per ben due volte: una prima negli anni ’90 del secolo scorso e l’ultima nel 2010. Nel 2023 ha scelto di mettersi di nuovo in gioco, chiamato da Forza Italia (il suo partito da sempre) tra i candidati al consiglio regionale del Lazio (e a sostegno di Francesco Rocca presidente). Di sé ha detto, motivando la decisione di ributtarsi nella mischia: «Ho sempre praticato la politica mettendo al centro la mia città e il territorio dove vivo e lavoro come imprenditore. Coerente, sono sempre al fianco di Forza Italia e mi candido per porre fine a 10 anni di immobilismo della sinistra. Voglio dare il mio contributo in questa fase di rinascita del Lazio e portare le istanze dei cittadini e delle imprese tiburtine nel consiglio regionale».

Sanità, la vera priorità regionale

Gallotti ha idee chiare. In primo luogo sulla vera priorità che il prossimo governo regionale sarà chiamato subito ad affrontare. «Occorre tornare ad investire nella sanità – spiega- per una Regione di cui prendersi cura, perché a sua volta possa prendersi cura del bene più prezioso che hanno i cittadini: la salute. In dieci anni di amministrazione della sinistra, le problematiche legate al tema della sanità si sono aggravate: le liste d’attesa sono diventate insostenibili, così come il sovraffollamento nei Pronto Soccorso». Le cronache ci rimandano una sanità regionale al collasso. Di queste ore è la notizia che oltre 1000 pazienti sono in lista d’attesa negli ospedali per un ricovero d’urgenza. La sanità soffre purtroppo di carenza di strutture territoriali  e di pesanti sottodimensionamenti degli organici nella medicina d’emergenza. I pochi posti letto rimasti, dopo i tagli lineari operati negli anni dall’amministrazione di D’Amato e Zingaretti, determinano una continua condizione di allarme. Una situazione diventata insostenibile, che necessità di un deciso cambio di rotta.

Rifiuti, la principale criticità

Cassonetti stracolmi, rifiuti a terra abbandonati ovunque che richiamano cinghiali, ratti, gabbiani, le immagini di degrado della capitale d’Italia fanno il giro del mondo. «La sinistra, in questi anni, non è stata capace di dotare il Lazio e Roma di un Piano dei rifiuti degno di questo nome, mentre al Lazio serve una visione più moderna nel settore dello smaltimento e del riciclo degli Rsu, in cui i rifiuti vengano gestiti nel rispetto dell’ambiente e con il pieno coinvolgimento dei cittadini. Fino a oggi l’amministrazione regionale ha avuto una visione miope sul tema: dobbiamo far sì che i rifiuti diventino una risorsa economica, come accade già in tanti Paesi europei».

Burocrazia, i tagli necessari

«Basta con la troppa burocrazia – spiega Gallotti -. I fallimenti della sinistra in questi anni non hanno fatto che aumentare il fardello sulle spalle di imprenditori e lavoratori. È il momento di archiviare questi errori e di far correre la nostra Regione, liberando i cittadini e le  imprese dai vincoli della burocrazia. Il lavoro autonomo è una emergenza sociale, migliaia esercizi commerciali, imprese e liberi professionisti sono attraversati da una crisi che in molti casi ha portato alla cessazione di migliaia di attività. Il lavoro autonomo e le libere professioni rappresentano un volàno fondamentale per la nostra economia. Necessaria più che mai sarà la vicinanza delle istituzioni alle aziende e alle partite Iva. Anche tagliando la burocrazia che appesantisce i rapporti tra la libera impresa e gli enti locali e la stessa Regione. Dopo 10 anni di malgoverno e immobilismo delle sinistre, il nostro territorio merita forze nuove per guardare a un futuro di concretezza e speranza».

 

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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