SOLO promesse. Come tali destinate a rimanere lettera morta. «A sinistra sono bravi con le lusinghe. Ma passate le elezioni si dimenticano le promesse. I cittadini di Guidonia Montecelio lo sanno bene. Ricordate i 400mila euro stanziati d’urgenza, a giugno scorso, per sistemare la palestra di piazza Martiri delle Foibe a Villalba? I soldi non sono arrivati e niente lavori. Il complesso continua a versare in uno stato di abbandono totale, lasciato al degrado». A parlare è Daniele Giannini, consigliere regionale uscente, reduce da cinque anni di opposizione dura all’amministrazione regionale di Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato (oggi candidato riformista alla presidenza). Giannini si è ricandidato alle elezioni del 12 e 13 febbraio, ancora con la lista della Lega. A Guidonia è stato l’ultima volta due giorni fa per presenziare una kermesse elettorale molto partecipata, ma ci torna spesso per rendersi conto di quanto non è stato fatto in tanti anni di governi di sinistra, locale e regionale.

Le promesse vane della sinistra

«Non vale solo per la palestra di Villalba. La Regione Lazio di Zingaretti e D’Amato – spiega Giannini – sembra lavori addirittura contro la città più popolosa della provincia di Roma. Attraverso la Asl, che è sotto il suo controllo, con un ricorso al Tar si è opposta alla bonifica dei terreni di Albuccione, tristemente noti per essere una mega discarica a cielo aperto. Conosco bene la realtà di quel quartiere lasciato da anni alle occupazioni abusive dei Rom e ai roghi tossici. Purtroppo, ad oggi, la Regione e il Comune, quest’ultimo finito dai grillini nelle mani di una amministrazione civica, non sono riusciti a coordinare interventi risolutivi a tutela della salute pubblica e della sicurezza. Non ci hanno nemmeno provato».

L’ospedale tiburtino

«Ora, poi, restando al tema delle promesse vane, siamo addirittura al paradosso. Ci dicono da tre anni che faranno l’ospedale tiburtino. Sia chiaro: noi lo auspichiamo e lo faremo una volta arrivati al governo della Regione Lazio, ma occorre spiegare con chiarezza ai cittadini che, al momento, il nuovo ospedale rimane un desiderio. In quanto esiste solo un progetto esecutivo costato oltre 6milioni di euro. Bisognerà trovarne altri 200 e passa per costruirlo. E gli impegni di spesa sul bilancio regionale sventolati dalla sinistra sono solo l’ennesima promessa.  Promettono, loro. Nonostante la sanità regionale sia ridotta ai minimi termini da anni di tagli lineari a servizi ospedalieri e personale. Dove mancano perfino le apparecchiature per fare una risonanza. Questa è la condizione della Asl Rm5. A Tivoli, le cronache dei giornali ce lo raccontano tutti i giorni, è vietato ammalarsi. Perché se hai bisogno di un esame diagnostico ti rimandano altrove. L’unica cosa fatta dalla sinistra è stata quella di aprire il Tmb dell’Inviolata, avendo promesso nella campagna elettorale delle comunali che non lo avrebbero mai aperto».

Promesse di assunzioni

«Anche in vista di una sonora sconfitta, i prossimi 12 e 13, la sinistra gioca con il miraggio delle assunzioni. Dal Campidoglio sono in arrivo 77 nuovi contratti a tempo indeterminato con Zètema, il carrozzone capitolino del comparto cultura che, dopo 8 anni, ha magicamente sbloccato le assunzioni, ferme al palo dal 2015, guarda caso proprio alla vigilia delle elezioni regionali. Una tempistica perfetta che ha tutta l’aria di essere una delle tipiche ‘infornate’ neanche troppo velate a cui ci ha abituato negli anni il Pd a Roma e nel Lazio. Per non parlare dello scandalo sugli Egato – spiega Giannini – e dopo le polemiche sollevate dagli stessi dem in Campidoglio contro Gualtieri per alcune recenti nomine, piovute dall’alto, ad esponenti big della Pisana, non ricandidati alle prossime elezioni, ecco un’altra potenziale compensazione elettorale».

Disastro rifiuti

«Vogliamo parlare del disatro nella gestione dei rifiuti? Dopo le sonore bocciature sui maxi biodigestori di Casal Selce e Cesano, Roberto Gualtieri, in qualità di sindaco della Città Metropolitana, è tornato alla carica sui territori meno indicati ed ha deciso di portare 600 tonnellate di rifiuti di Roma al giorno aGuidonia, attivando un impianto fermo dal 2014 e mai entrato in funzione. I cittadini di Guidonia devono sorbirsi l’immondizia indifferenziata della Capitale a pochi passi dalle abitazioni e con una grossa discarica, che sorge nelle adiacenze, ancora non bonificata. La sinistra non ne azzecca una sul fronte rifiuti, tra costosi invii all’estero, bocciature da parte del Tar e del Ministero e decisioni calate dall’alto, veri e propri colpi bassi senza alcun confronto con i territori. Guidonia dovràsostenere anche questo impianto di trattamento meccanico con maleodorante pattume in arrivo da ben 30 chilometri di distanza. L’ultimo affronto a questa città e all’intera regione. Rifaremo molto presto il piano rifiuti del Lazio quando saremo al governo della Regione – conclude Giannini – per ridare dignità ai cittadini laziali sul fronte ambientale».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.