GUIDONIA – «I deputati del M5S percepiscono 3200 euro per scelta etica ed io ho ad oggi restituito circa 90 mila euro», così si esprimeva Sebastiano Cubeddu qualche giorno fa al culmine di una invettiva contro la politica di avverso colore. Quella «dei cialtroni, balordi e omuncoli che non hanno sopportato la mia elezione», che sovente lo denigrerebbe sui social. Un post dal titolo invitante: «Sappiate discernere». Tradotto: non lasciatevi ingannare cittadini elettori di Guidonia Montecelio. Seguivano autoapprezzamenti alla sua persona, da lui stesso definita «capace ed intellettualmente onesta, in grado di suscitare invidia sociale». Per capire la rotta dei soldi pubblici indicata da questo deputato puro e incorruttibile della Repubblica Italiana è stato necessario un accesso a tiRendiconto.it. Il sito del M5S registra non solo le restituzioni sulla indennità fissa di parlamentari e consiglieri regionali ma anche i giustificativi delle spese sostenute dagli eletti nell’esercizio della funzione. Sarà vero che Cubeddu percepisce «per scelta etica» solo 3200 euro al mese? E quanto lascia delle indennità al movimento per le restituzioni alla collettività?

Intanto, lo spiegone per capire quanto danno indietro al partito e quanto trattengono per sé: i parlamentari del M5S restituiscono le indennità di carica aggiuntive come presidente di commissione, vicepresidente e inoltre restituiscono parte dello stipendio. I rimborsi spese della Camera o si utilizzano o si restituiscono. Lo stipendio di un deputato è composto da più voci: 5.000 mila nette, più 3.600 euro (per collaboratori ed eventi) e 3.600 euro per affitti e diaria, + altro fino a oltre 14mila euro al mese. Per i 5Stelle, però, al deputato devono bastare 3.000 euro per vivere. Il resto va speso o restituito. Il minimo da ridare è di 2000 euro al mese. A questi versamenti si aggiungono i 300 mensili per Rousseau. Il Nostro, come spende i soldi e quanto restituisce soprattutto dell’indennità variabile?

Dal lavoro certosino di ricerca e reperimento dati, si è scoperto intanto che tra il luglio del 2018 e l’ottobre del 2020 il Nostro ha speso 24.322,37 euro per l’acquisto di Pc, telefoni e tablet. Un patrimonio. Qualche dettaglio? A settembre del 2018 ha presentato una fattura di 4.013,00 euro; a dicembre 2019 di 2.699,98; a luglio 2020 di 2.289,71 euro. A ottobre 2020 (ultimo mese disponibile su Rendicontiamo.it) 2.101, 37 euro sono andati per i soliti apparecchi tecnologici. Insomma, per due anni, con regolare cadenza mensile, il deputato ha fatto grandi investimenti in aggeggi elettronici e di telefonia mobile. Per un totale di oltre 24mila euro. A cui, nell’arco dello stesso periodo, lasciando fuori il solo mese di ottobre 2020, si devono aggiungere i 3.149,00 euro per le spese dei «servizi informatici». Si tratta di somme provenienti dalla indennità variabile, che se non spese il movimento pretende indietro. Ma oltre all’interesse per i tablet e gli IPhone di ultima generazione, Cubeddu ne coltiva anche per gli eventi, i convegni, le manifestazioni, le missioni non ufficiali. Nei 26 mesi oggetto della ricerca, ben 15.587,35 euro se ne sono andati per le spese di rappresentanza. Ad agosto 2020, in piena pandemia, il Nostro ha sborsato 1000 euro «per attività ed eventi» e 1.431,00 euro per la «rappresentanza». A marzo 2020, 1000,00 euro di eventi e 1.179,50 per la rappresentanza. Ma la voce è sempre presente nelle rendicontazioni mensili dalle quali si evincono le cifre dell’impegno politico del deputato nel collegio elettorale (Guidonia e dintorni). Tra i giustificativi, spuntano quelli per le spese di locazione di una sede di rappresentanza, territorialmente non identificata, e 10mila euro di «consulenze legali». Pagate in 4 tranches da 2.500,00 euro, tra i mesi di ottobre 2019 e febbraio 2020, forse all’avvocato che lo ha difeso nella giunta elettorale della Camera. Dove sarebbe stato dichiarato decaduto da parlamentare senza il caso fortuito delle schede ammalorate. Complessivamente, e fino all’ultimo dato disponibile su Rendicontiamo.it che è del settembre 2020, l’onorevolissimo che con riferimenti a sé in terza persona si definisce «capace ed intellettualmente onesto» ha sostenuto spese (necessarie? eccessive? verosimili?) per 50mila euro. Soldi che non ha restituito. Fatevi una opinione: sappiate discernere.

 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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