MONTEROTONDO – Per ultimare i lavori del Centro Servizi, opera faraonica dello Scalo risalente al 1997 e rimasta incompiuta, l’amministrazione di Riccardo Varone e di Isabella Bronzino, rispettivamente sindaco  e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Monterotondo, ha definanziato l’allargamento e la messa in sicurezza di via Tirso. Ne dà notizia il capogruppo di Bene Comune in consiglio comunale Simone Di Ventura. «Diventata col tempo il simbolo dello spreco di denaro pubblico e della incapacità delle amministrazioni comunali di sinistra – scrive Di Ventura sulla sua pagina Facebook – quella del Centro servizi è una una storia che avevamo lasciato in campagna elettorale, nel 2019, quando la giunta, dopo 22 anni di abbandono  approvò il progetto definitivo di recupero e completamento del Centro, correlato di quadro tecnico economico. L’abbiamo ritrovata qualche giorno fa negli atti dell’amministrazione Varone, con un’ulteriore lievitazione dei costi e, per coprire le differenze, con i definanziamenti di altre opere strategiche come l’allargamento e la messa in sicurezza di via Tirso».

Se nel 2019 la stima dei costi d’intervento era stata di 881.807,88 euro, nel 2021 per la realizzazione del primo stralcio dei lavori, ci vorrà un impegno di spesa di 898.919,20 euro. Così, la giunta, a fine febbraio, è stata costretta a ritoccare al rialzo il quadro tecnico economico anche per non perdere il finanziamento regionale di 597.547,26 euro. E nella ricerca dei capitoli di spesa dove attingere risorse comunali ha scelto quelli che dovevano finanziare i lavori di rifacimento di via Tirso.

«Le somme già acquisite attraverso un mutuo acceso presso la Cassa depositi e prestiti, pari a circa 150mila euro, verranno dirottate sul Centro Servizi perché, si legge nella delibera di giunta, l’ intervento su via Tirso non rientra al momento nelle priorità dell’amministrazione – scrive ancora Di Ventura -. Cioè, il progetto di allargamento di una strada che com’è oggi rappresenta forse il problema principale alla viabilità per un intero quadrante è stato accantonato, ritenuto superfluo

Pasticci burocratici nella procedura
«Ma leggendo le carte al momento disponili, sembrerebbe che pasticci burocratici abbiano inoltre riguardato le sorti del progetto definitivo del Centro servizi recepito negli atti comunali a maggio 2019. Il progetto, incompleto – aggiunge il consigliere di Bene Comune – nel dicembre del 2019 ha avuto bisogno di integrazioni tecniche su richiesta del Comitato regionale per i Lavori pubblici. Intanto i mesi passavano e dalla Regione Lazio chiedevano invano un riscontro sulle risorse finanziarie disponibili nel bilancio comunale e necessarie alla realizzazione dell’opera. Ritardi che nel corso di questi due anni hanno impedito al Comitato regionale per i Lavori pubblici di esprimere quel parere vincolante ai fini dell’ottenimento degli stessi finanziamenti regionali. La variazione dei costi, alla fine, ha trovato copertura grazie ai soldi sottratti a via Tirso. Un fatto scandaloso sul quale si dovrà fare la chiarezza che i cittadini meritano».

La storia di un’opera fantasma
Il progetto preliminare per la realizzazione dell’opera nella zona industriale di Monterotondo Scalo è del 1997. C’erano ancora le lire e i costi complessivi dei lavori vennero stimati in 6 miliardi e 600milioni. Nel 1999 arrivarono i finanziamenti regionali. Il 14 gennaio del 2000 la giunta comunale dell’epoca approvava il progetto esecutivo per la realizzazione del Centro. Sono passati 22 anni e la struttura non è fruibile, incompleta. abbandonata. Semplicemente non esiste. Un’opera fantasma. Costata milioni di euro. Rimasta nel dimenticatoio dell’amministrazione comunale di Monterotondo fino al 16 maggio del 2019, quando in campagna elettorale la giunta comunale approvava, appunto, lo schema di fattibilità per il completamento della struttura. Costi stimati: 881.807,88 euro oggi lievitati a 898.919,20. All’epoca dissero che gli interventi per la parte del Comune sarebbero stati finanziati dalla vendita dei beni demaniali. Ora si scopre che li hanno tolti ai lavori di via Tirso.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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