GUIDONIA – La proroga è scaduta e la società Aedos non ha più titolo alla conservazione dell’immenso archivio urbanistico del Comune di Guidonia Montecelio. Atti di concessioni edilizie, comunque pratiche risalenti indietro nel tempo fino ai primi anni ’50, un patrimonio prezioso che cerca adesso una nuova casa. A dire il vero con una difficoltà tale, tra scartoffie e impicci burocratici apparentemente inestricabili, che negli uffici della Torre la preoccupazione è palpabile. Al punto che assessore e dirigente, rispettivamente Chiara Amati e Paolo Cestra, hanno deciso di investire il sindaco Michel Barbet della ricerca di una nuova sede nella quale allocare le centinaia di migliaia di pratiche. Ma a distanza di un paio di mesi, la soluzione non si trova. Intanto la società, attraverso una procedura standard, ha scritto una lettera ai vertici di Palazzo Guidoni, con la quale, di fatto, interrompe i termini di custodia, e annuncia per ogni mese di ritardo una penale di 2mila euro a carico dell’Ente. L’ennesimo caso al quale non si è provveduto per tempo, il sintomo di una inadeguatezza nella programmazione delle scadenze di appalti e proroghe dei contratti (era già successo con la raccolta del verto, dei medicinali scaduti).  Secondo i bene informati, la via della ennesima proroga alla Aedos non sarebbe stata presa in considerazione dal sindaco e dalla giunta, mentre si cerca tra le proprietà comunali uno stabile delle dimensione utili a ospitare un oceano di carta, in una condizione che ne preservi lo stato. Intanto i disagi tra gli utenti fioccano. Impossibile ottenere gli atti in copia conforme relativi alle pratiche, una semplice richiesta di accesso agli atti amministrativi può richiedere mesi. Anche la piattaforma online dell’Urbanistica è ferma, aggiornamenti in stand-by in attesa di buone nuove.

Caos archivi, tra appalti diretti e gare di cui s’è persa traccia  

È uno del bandi confenzionati dall’amministrazione 5Stelle nel dicembre scorso per segnare la discontinuità di cui però s’è persa traccia “nelle more” delle procedure (infinite) di aggiudicazione degli appalti dei servizi. Così, il tentativo di dare ordine (e logica) alla gestione documentale, e delle pubblicazioni depositate nei diversi archivi relativi alle aree amministrative del comune, ha generato ulteriore caos. E sta determinando più di qualche disservizio in settori strategici. Chi se ne occuperà, e con quale strumento di legge? Negli ultimi anni la gestione degli archivi cartacei e telematici delle diverse aree amministrative, nonché dell’archivio centrale dell’Ente e di quello storico, è stata appannaggio di Aedos Srl, spesso con iniziative fai da te dei singoli dirigenti, che di volta in volta hanno proceduto all’affidamento diretto per singolo settore, impegnando di anno in anno le risorse nei bilanci comunali, spesso ricorrendo a rettifiche degli atti di liquidazione con conseguente incremento degli importi da riconoscere alla società. Un far west passato comunque per due procedure di gara, nel 2013 e nel 2015. Con la formula del massimo ribasso, la amministrazione aveva cercato di affidare un servizio unico per “la gestione più complessa dell’archivio anche attraverso un sistema di gestione documentale e delle pubblicazioni depositate nei diversi archivi, la catalogazione e la classificazione dei documenti mediante diverse chiavi di ricerca, nonché la ormai imprescindibile fornitura di spazi in locali idonei, atta ad ospitare l’archivio di deposito del Comune, nonché la gestione dell’archivio comunale centrale oltre l’inserimento dei dati nell’albo pretorio on line, unitamente a tutte le attività connesse”. Poi però ognuno faceva da sé, come il settore Finanze, che “nelle more” della determina 99 del 2015 che aggiudicava definitivamente il bando alla ditta Aedos srl per due anni (e per il servizio di gestione archivio ed altre attività), tornava a impegnare ulteriori fondi (circa 24mila euro per un anno)  per la “catalogazione, ottimizzazione, e razionalizzazione dell’archivio cartaceo ed elettronico relativo alla documentazione del settore in oggetto”, con la giustificazione che “tra i servizi affidati con la suddetta gara non sono compresi quelli relativi all’area I”. Un andazzo che, ad oggi, i 5Stelle al governo della città si sono guardati bene dal modificare.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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