A LEGGERE l’atto viene subito mente che il tutto serva (anche) a regalare qualche posto di ufficio stampa agli amici. Poi, che la delibera licenziata ieri (4 giugno) dal consiglio direttivo di marca piddina dell’Ente Parco dei Monti Lucretili (avente ad oggetto progetti di sviluppo per la Riserva dell’Inviolata che da esso dipende), debba produrre il giusto ringraziamento alla Regione Lazio per la garantita sopravvivenza, il dubbio viene per via di quel “grazie per il protagonismo delle aree protette a Roma voluto da Nicola Zingaretti come mai si era visto prima di oggi”, viva il Presidente. Infine, che con l’atto si voglia dare forma alla fuffa più fuffa (finalizzata a gettare polvere negli occhi) di un atto politico programmatico sulla possibilità (irrealizzabile) “di progetti capaci di coniugare la tutela della biodiversità con lo sviluppo sostenibile, fino anche alla nascita di un nuovo e positivo senso di appartenenza per operatori, associazioni, aziende agricole e cittadini delle aree protette”, tradotto: raccontare fandonie.

Una delibera insomma che è tutta un programma. Che disegna la fruizione pubblica di una Riserva naturale le cui aree sono però di proprietà dei privati. Un fatto non irrilevante. Una parco può essere istituito per legge, ed è questo il caso, ma per programmarne l’utilizzo occorre averne la proprietà o un titolo di possesso. Un passaggio formale che non è nella disponibilità dell’Ente Parco dei Monti Lucretili, che da due anni si occupa (non è ben chiaro a che titolo) della Riserva dell’Inviolata.

Nella delibera, altro annuncio che incuriosisce (tanto da attenderne con palpitante attesa l’approvazione e la pubblicazione) è che “questo Ente ha provveduto a redigere il piano d’assetto del Parco dell’Inviolata, l’approvazione dell’ODG al prossimo consiglio”, la data ovviamente è da destinarsi. Intanto parte il “concorso di idee riservato agli studenti della Città di Guidonia Montecelio finalizzato alla realizzazione del Logo del Parco dell’inviolata”, chissà poi perché non allargare la esperienza a tutte le scuole di tutti i comuni italiani; “la perimetrazione e tabellazione di tutta l’area; la ideazione di eventi; il rafforzamento delle attività di monitoraggio e tutela dell’Ambiente”. infine, chicca: “L’attività di ufficio stampa per la promozione della destinazione”. 

Una serie di attività sicuramente coordinate al meglio dal capogruppo 5Stelle in consiglio comunale Giuliano Santoboni, che del Parco dei Lucretili è dipendente, in sintonia con le assessoresse a Ambiente e Pubblica Istruzione, rispettivamente Tiziana Guida (autrice di un documentario sul Parco già diventato cult movie) e Elisa Strani che, sulla formazione e la sensibilizzazione degli studenti è sempre in prima linea, nonostante non riesca a garantire loro servizi di qualità nelle scuole comunali, vedi  una mensa e lo scolabus degni di questo nome. Per ora la questione non riguarda l’assessoressa all’Urbanistica, l’evanescente Chiara Amati, che potrebbe dover provvedere alla indicazione di una procedura eventuale di esproprio di quelle aree. Per renderle fruibili e non lasciarle alla propaganda della sua parte politica, reperendo i soldi nei bilanci (a suo dire) disastrati del Comune. Questa però è un’altra storia di prossimo approfondimento.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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