GUIDONIA – Non ci sono i 250 mila euro che servono per ultimare il Palazzetto dello sport del Bivio. Forse ne occorrerebbero meno, la stima è presuntiva. Lo dice in aula consiliare l’assessore ai Lavori pubblici Marco Colazza freschino di nomina, giunto in città dai Castelli Romani parrebbe dopo attenta valutazione dei titoli curriculari. Non ci sono i soldi e se proprio si dovessero trovare, il senso delle sue parole, andrebbero per la ordinaria amministrazione: tappare qualche buca qua e là e nell’arco di un paio d’anni. Sì perché la previsione di spesa è “spalmata” nel triennale dei Lavori pubblici 2018-2020. Poca cosa si dirà, in effetti è così. L’assessore si è presentato ai consiglieri durante la sessione di Bilancio spiegando inoltre come intenda “andare a recuperare risorse ovunque sia possibile, in Europa o in Regione”, affidando eventuale finanziamento straordinario delle opere pubbliche ai numeri della fortuna, una vincita al lotto aiuterebbe? Sul futuro del Palazzetto insomma è ancora buio pesto, con qualche complicazione potenziale di cui Colazza si è lasciato sfuggire i contorni: a tracciare le vie percorribili alla ricerca di soluzioni utili all’apertura della struttura sarà la delegata alla Sport, Cultura e Pubblica istruzione Elisa Strani.

“L’assessoressa” lavora a una pozione magica: individuare un privato che si accolli la gestione dell’impianto, costi proibitivi annessi, e anche le spese di completamento e riqualificazione dell’opera, rimasta incompiuta e in abbandono per anni: praticamente Strani cerca Babbo Natale. Lo farebbe istruendo una procedura ad evidenza pubblica da affidare magari alla Città metropolitana di Roma, come è consuetudine del governo 5Stelle di Guidonia; dopo le gare relative a Tributi e smaltimento della frazione umida del rifiuto domestico, la prima aggiudicata in extremis e la seconda andata deserta, l’amministrazione è pronta a riprovarci con la ricerca di un contraente che risolva il problema più annoso: l’affidamento in gestione del Palazzetto polifunzionale, un centro modernissimo progettato per ospitare eventi sportivi di un certo livello, addirittura tra le strutture attenzionate dal Coni in caso di Olimpiadi.

Con al suo interno due piscine, di cui una olimpionica, si estende su una superficie di circa 950 metri quadri, pensata per ospitare le discipline più disparate, dal basket alla pallavolo, dalla ginnastica alla box, dal judo al karate e alla scherma. È stato pensato anche per ospitare grandi eventi musicali, e esternamente gode di ampi spazi con 5mila metri destinati a parcheggio e poco più di 2mila a verde. Un’opera sontuosa constata dal 2007 investimenti per circa 6milioni di euro di soldi pubblici, una cattedrale dai costi però proibitivi: uno studio di fattibilità nel 2012 ha fissato in 900mila euro annui le spese di gestione delle sole utenze, illuminazione, soprattutto il metano che dovrebbe riscaldare costantemente la struttura di quasi 6mila metri. Costi proibitivi che ne hanno escluso una gestione diretta da parte del Comune di Guidonia Montecelio che nelle intenzioni doveva farne un centro sportivo pubblico, a disposizione delle famiglie a costi contenuti per gli utenti, al fine di allargare il diritto di accessibilità alle fasce meno abbienti della popolazione. Ora però ci pensa Strani. La ricerca è iniziata. Un privato potrebbe ultimare i lavori e occuparsi della riqualificazione con un investimento iniziale di oltre un milione di euro all’anno. C’è da chiedersi come riuscirà a recuperarli lasciandosi un margine di guadagno. Babbo Natale esiste?

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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