GUIDONIA – Il Rendiconto  di bilancio (approvato dall’aula venerdì 1 giugno coi soli voti dei 5Stelle e senza discussione) è drogato dai crediti di dubbia esigibilità sui quali si sono già accesi i riflettori della Corte dei ContiGiovanna Ammaturo, battagliera consigliere della Lega, ha studiato le oltre 3mila pagine del documento contabile, arrivando a una risultanza strabiliante: al 31 dicembre del 2017, l’Ente sommava residui attivi per oltre 121milioni di euro regolarmente iscritti a bilancio, nonostante le perplessità degli stessi Revisori dei conti. Una fotografia impietosa che induce la domanda: quali sono i livelli di veridicità dei conti pubblici del comune di Guidonia Montecelio?

Una anomalia che negli ultimi 15 anni ha caratterizzato tutti bilanci, rileva Ammaturo, senza inversioni di tendenza. Nemmeno adesso coi i 5Stelle al Governo.  Perché è un fatto che si continuano a redigere documenti di spesa fantasiosi, basati sulle entrate derivanti da crediti inesigibili (o quantomeno di dubbia esigibilità) che servono a giustificare contabilmente le uscite, reperite invece nella gestione di cassa, rimpinguata con l’accensione di nuovi prestiti (vedi il piano di riequilibrio), tagliando le spese ma senza incidere sull’aumento dell’indebitamento che resta costante.

Bilanci gonfiati da crediti di dubbia esigibilità e tagli alle entrate: continua reggersi su questo ingannevole combinato disposto l’instabile situazione contabile del comune di Guidonia Montecelio (e di grossa parte degli locali). E ancora la luce alla fine del tunnel è lontana. La scelta di aderire al Piano di riequilibrio, effettuata dal commissario prefettizio nel 2016, ha infatti solo tamponato la incapacità cronica dell’Ente di produrre entrate, (per ridurre il gap creato dall’amministrazione centrale attraverso il taglio dei trasferimenti). e l’amministrazione attuale continua a dimostrandosi incapace  di produrre una riforma strutturale in grado di recuperare l’insoluto.

Il comune non riesce insomma a riscuotere una montagna di crediti, e trova (ancora) difficoltà nell’accertamento degli stessi residui attivi. Per fare un esempio: ancora nell’ultimo Rendiconto, sono iscritte somme in entrata che l’Ente con molta probabilità non riuscirà mai ad incassare. Ammaturo prende ad esempio la mancata riscossione (progressiva dal 2003) delle imposte sulla refezione scolastica. E dà i numeri: alla fine per tutti gli anni conteggiati nel bilancio, il comune avrebbe dovuto incassare 3.083.913,41 euro. Complessivamente, tra Tari, Tasi, Multe, Scuolabus, e via discorrendo ben 121.951.226,67 euro. Ma a “fronte di questa montagna di soldi – spiega Ammaturo – il Comune è riuscito a riscuotere solo 8.401.579,68 euro, appena l’14,7% del totale. È fin troppo evidente che i bilanci e relativi rendiconti sono alterati e viziano la veridicità del bilancio stesso”.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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