GUIDONIA MONTECELIO – Non sono ancora arrivati “a comandare” che già adottano comportamenti ingerenti in ambiti che, per legge, non spettano al sindaco né all’organo di governo (ovvero la giunta), tantomeno al consiglio comunale: l’indirizzo (appunto) sulla istruzione, legittima per un commissario prefettizio, di un bando di gara che secondo procedura rientra pienamente nelle prerogative di un rappresentante del governo mandato a gestire la fase ordinaria di un comune commissariato. E invece, nel pieno “rispetto” della continuità e delle prassi adottate dalle amministrazioni precedenti, anche se lungamente contestate dai consiglieri uscenti, il movimento5stelle è arrivato a chiedere a Alessandra Nigro di “fermare il bando di preselezione per la scelta del direttore del museo Lanciani di Montecelio”, perché, è scritto, vogliono farlo loro quando (e se) arriveranno “a comandare”. Michel Barbet, candidato sindaco pentastellato, firmatario della richiesta formalizzata al protocollo dell’ente è in soldoni un emulo di Eligio Rubeis e Andrea Di Palma… questa è una notizia.

Come gli ex sindaci (il primo eletto, l’altro portatore di funzioni) vuole dire la sua nella scelta degli assetti gestionali del museo monticellese. Fu così all’epoca del centrodestra al governo, quando la giunta Rubeis-Di Palma indirizzò gli uffici alla individuazione del curatore del museo mediante selezione ad evidenza pubblica, si presentarono in quattro, Valentina Cipollari, Silvia Greggi, Luca Porzi e Emanuela Cipriani (ma non la storica custode Maria Luisa Bruto), alla fine il profilo di Cipollari risultò quello gradito all’amministrazione, dal momento che l’archeologa (anche nelle grazie di certi movimentisti) aveva ben operato nella stesura di perizie sull’area archeologica della Selciatella, divenuta poi oggetto di una importante lottizzazione andata quindi a farsi benedire proprio per la rilevanza (sottostimata da Cipollari) di quegli stessi scavi. Paperini dei 5stelle, dopo avere predicato bene per anni cominciate anche voi a razzolare male? Per carita, al momento solo nelle intenzioni.

“Bisogna fermare un concorso bandito a ridosso della campagna elettorale, senza neppure attendere l’elezione del Sindaco di Guidonia Montecelio” avrebbe quindi scritto di suo pugno Barbet, come non sapesse che l’unico indirizzo che potrebbe giungere dal sindaco è quello di una selezione nei termini previsti  e banditi dal commissario, funziona così, si invitano i possessori dei requisiti e si sceglie il più adatto attraverso la valutazione di apposita commissione, allora Barbet dov’è il problema?

Per il movimento, “il bando in argomento presenta requisiti non previsti dalla normativa e vizi di non conformità che si prestano a censure in sede giurisdizionale (minacciano ricorsi al Tar come se fossero soggetti legittimati ndr) inoltre, tale selezione viene promossa in un contesto che appare ancora condizionato dai procedimenti penali avviati nei confronti di gran parte dei dirigenti di codesto comune e dei vertici politici che hanno governato Guidonia Montecelio sino allo scioglimento del consiglio comunale, tanto da far ritenere che questo Bando non assicuri quei profili di legittimità ed imparzialità della Pubblica amministrazione in violazione del quadro normativo di riferimento e dell’art. 97 della Costituzione”.

Ora, nella strabiliante valutazione di cui sopra più che lo zampino del Barbet c’è lo zampone del guru, sindaco ombra e futuro (lui ci spera) Senatore della Repubblica Sebastiano Cubeddu. Il richiamo al suo cavallo di battaglia (l’articolo 97 della costituzione) tradisce la paternità di questa strana istanza che davvero non si capisce dove voglia andare a parare. I passaggi di assegnazione di un servizio mediante procedura ad evidenza pubblica sono prerogativa del dirigente che nomina e affida l’esito ad apposita commissione, e nulla importa sia esso indagato o ancora nella continuità con la passata amministrazione, non possono certo essere Barbet o Cubeddu, in base a un autentico pregiudizio per di più messo per iscritto, a mutilarne le funzioni infrangendo in questo caso sì la legge, con comportamenti ai limiti dell’abuso di potere. Il bando pubblicato è nella norma e si prefigge la individuazione di un soggetto giuridico per la gestione di un pacchetto di servizi, dall’apertura alla accoglienza all’interno del museo, ai 5stelle però sta a cuore (evidentemente) solo la figura del direttore, o curatore scientifico, caso non volesse  ancora per Valentina Cipollari, nel segno a quel punto della più totale continuità.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.