ROMA – Secondo fonti di polizia il senatore si sarebbe lanciato dalla finestra del suo ufficio, al quarto piano di Palazzo Cenci morendo sul colpo mentre si  trovava negli uffici del Senato. La Procura di Roma ha avviato, come atto dovuto, un fascicolo di indagine. Il procedimento, come avviene in questi casi, è rubricato come istigazione al suicidio. Secondo quanto si apprende dopo il sopralluogo la Procura, esaminate le risultanze dell’atto istruttorio, valuterà se disporre l’autopsia. L’esame autoptico viene comunque preceduto da una prima verifica sul posto del medico legale. Il fatto è accaduto intorno alle 12.45 quando alcuni dipendenti del Senato hanno lanciato l’allarme e chiamato i soccorsi. Alle 9.00 di questa mattina (venerdì 4 marzo), Bruno Astorre aveva preso parte ad una trasmissione in diretta da Grottaferrata (Roma), dove sembrava sereno e normale, lucido nell’analisi politica del momento attraversato dal Pd e dal Paese. Ospite della giornalista Chiara Rai per la puntata di Officina Stampa aveva parlato inoltre dei territori dei comuni della provincia di Roma, dei suoi Castelli Romani in particolar modo, come del resto faceva sempre.

Dove va il PD? il senatore Bruno Astorre intervistato da Chiara Rai a Officina Stampa

 

Il suo ultimo post su Facebook era stato pubblicato ieri alle ore 12:37 e nulla faceva presagire la tragedia di questa mattina. «La grande umanità sprigionata dal Presidente Mattarella in una singola immagine. Un esempio per tutti noi. La strage di migranti avvenuta a Cutro, in provincia di Crotone è una grande ferita. Lo è anche il silenzio colpevole di questo Governo. Da Mattarella una grande lezione. Grazie presidente», scriveva Astorre, mostrando una foto del Presidente della Repubblica davanti alle bare posizionate nel campo sportivo.  Ma anche il giorno prima aveva ricordato Enrico Gandolfi, il giovane consigliere Pd morto improvvisamente a Roma. Anche questo post, contrariamente al gesto di oggi, non lasciava immaginare quanto avrebbe poi fatto Astorre. «La scomparsa improvvisa di Enrico Gandolfi è una terribile tragedia.Mi colpisce da vicino, e mi lascia incredulo. Mi stringo al dolore dei familiari e dei tanti amici che lo piangono. Riposa in pace, caro Enrico, il tuo esempio non sarà dimenticato».

Chi era Bruno Astorre

Bruno Astorre (Roma, 11 marzo 1963) politico italiano, senatore dal 2013 e segretario regionale del PD nel Lazio da dicembre 2018.

Militante nella Democrazia Cristiana, con il Partito Popolare Italiano viene eletto consigliere comunale a Colonna nel 1995 e successivamente è primo degli eletti al Consiglio provinciale di Roma nel 1998.

Diventa consigliere regionale del Lazio con La Margherita nel 2003, e viene rieletto nel 2005 nelle liste de L’Ulivo, che sostengono il candidato presidente vincente, Pietro Marrazzo. Diventa così assessore ai Lavori Pubblici ed alla Casa nella giunta Marrazzo, incarico che mantiene fino a quando il 16 settembre 2009 non diventa Presidente del Consiglio regionale del Lazio, subentrando a Guido Milana nel frattempo eletto eurodeputato al Parlamento europeo.

Alle elezioni regionali del 2010 si candida per la terza volta col PD, nella coalizione a sostegno di radicale Emma Bonino, venendo eletto al consiglio regionale del Lazio, risultando primo degli eletti con il Partito Democratico. Pertanto il 12 maggio 2010 viene eletto vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, in quota della minoranza.

Con la turbolenta fine della legislatura, in seguito alle polemiche collegate ai vari scandali nati in Regione e le travagliate dimissioni della presidente Renata Polverini, Astorre nel dicembre 2012 si candida, in provincia di Roma, alle primarie Parlamentarie indette dal PD per la scelta dei candidati alle successive elezioni politiche del 24 e 25 febbraio: arriva terzo (dietro Marietta Tidei ed Annamaria Parente) con circa 7 200 preferenze, e perciò ottiene un posto nella lista regionale per il Senato della Repubblica.

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato nelle liste del PD al Senato della Repubblica, nella circoscrizione Lazio, e successivamente eletto senatore per la XVII Legislatura.

Il 4 dicembre 2013 è stato eletto dal Senato, a scrutinio segreto, membro della commissione di vigilanza della Cassa depositi e prestiti.

Eletto all’Assemblea nazionale del Partito Democratico nelle primarie del Partito Democratico dell’8 dicembre 2013, è stato nominato membro della Direzione nazionale del Partito Democratico.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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