MONTEROTONDO – Chiusa il 1 maggio la fase di presentazione delle liste con l’elenco dei candidati in lizza per un seggio all’Europarlamento nelle elezioni dell’8 e 9 giugno, dove spiccano a sinistra i nomi di Nicola Zingaretti, l’ex governatore del Lazio che si presenta con il Partito democratico ma anche di Alessio D’Amato, l’ex candidato del centrosinistra sconfitto un anno fa da Francesco Rocca nella corsa alla presidenza dalla Regione Lazio, in lista però con Azione di Carlo Calenda.

Un dualismo destinato a spaccare taluni circoletti del Pd?. Dove ragione e senso di appartenenza porterebbero al sostegno elettorale per Zingaretti ma gli interessi diretti sulla riuscita di D’Amato a fare altro?. È il caso di Mauro Alessandri. L’ex sindaco di Monterotondo, già assessore regionale ai Lavori pubblici nell’ultima giunta di Nicola Zingaretti guarda infatti alle elezioni europee con una certa palpitazione. Solo in caso di elezione di Alessio D’amato a Bruxelles si ritroverebbe ad entrare in consiglio regionale, come subentrante al calendiano in quanto primo dei non eletti alle elezioni regionali del febbraio 2023. Alessandri è del Pd e uomo di partito, ma il suo interesse diretto nella partita potrebbe far pendere l’ago della bilancia verso l’ex assessore alla sanità?.           

 D’Amato a Bruxelles fa un regalo al Pd e a Mauro Alessandri

La sconfitta di D’Amato contro Rocca a febbraio 2023, ha comportato il venir meno di un posto in consiglio regionale per il Pd, essendosi presentato l’ex assessore alla sanità con il simbolo di «Insieme per il Lazio – Azione». La sua elezione al Parlamento Europeo, significherebbe per i dem recuperare quel seggio, che andrebbe automaticamente a Mauro Alessandri, fermatosi a 6.521 preferenze e rimasto fuori dall’aula per un pugno di voti. D’altro canto, in caso di elezione in Europa di D’Amato, Calenda otterrebbe una rappresentanza all’Europarlamento, ma vedrebbe sparire la presenza di Azione alla Pisana. Un anno fa, ad essere eletti nella lista unica presentata da Calenda e Renzi, furono Marietta Tidei di Italia Viva (anche lei adesso in corsa per un seggio europeo) e Pierluca Dionisi di Azione, ma quest’ultimo in seguito alle verifiche richieste dal renziano Luciano Nobili, vide sfumare l’elezione. E il Tar, qualche giorno fa, ha respinto il ricorso di Dionisi che dovrà quindi attendere il verdetto del Consiglio di Stato

Chi tifa per chi

In Azione, quindi, tifano più per la renziana Marietta Tidei che per il loro candidato di lista D’Amato. Perché, in caso di successo all’Europarlamento, Tidei lascerebbe il posto a Dionisi, che da primo dei non eletti si ritroverebbe automaticamente seduto in consiglio regionale senza dover attendere gli esiti del secondo grado della giustizia amministrativa. Stessa situazione di Mauro Alessandri. Costretto a tifare D’Amato e senza pensare a sostegni diretti che potrebbero arrivare dai circoletti del Partito democratico. Apparentemente unito, nel Lazio, sulla candidatura di Nicola ZIngaretti. 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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