Monterotondo, lunedì il primo consiglio ma la giunta è ancora in alto mare. La disputa su Apm
MONTEROTONDO – Finiti i festeggiamenti per una elezione ottenuta sul filo di lana sull’avversario Simone Di Ventura (appena 492 voti di differenza nel Ballottaggio del 9 giugno scorso), Riccardo Varone (Pd) sbarca in aula per la sua prima volta da sindaco neoeletto. Il consiglio comunale si riunirà in seduta pubblica lunedì 1 luglio, alle ore 18.30. Cinque i punti iscritti all’ordine del giorno tra i quali non c’è la delibera sulla nuova giunta comunale la cui composizione è data ancora come incerta. Il primo punto prevede la verifica delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità degli eletti. Dopo l’insediamento del consiglio e il giuramento del sindaco, si procederà con l’elezione del presidente, che dovrebbe essere ancora l’evergreen Ruggero Ruggeri, ininterrottamente sullo scranno più importante della seconda istituzione del Comune negli ultimi 5 anni. A seguire, all’ordine del giorno c’è la costituzione dei gruppi consiliari, con la designazione dei relativi capigruppo, e l’elezione della commissione elettorale comunale. Ultimo punto, la nomina della commissione per la formazione ed aggiornamento degli albi dei giudici popolari.
Rinviata ad altra data, la costituzione delle commissioni consiliari permanenti, suddivise per aree tematiche, dove evidentemente la maggioranza di centrosinistra non trova la quadra per l’attribuzione delle presidenze. Difficoltà che coincidono con le mancate nomine della giunta e del vicesindaco. A tre settimane dal voto, Riccardo Varone non è in grado di riempire le caselle del governo, costretto a disattendere la buona prassi che generalmente vede, nella prima seduta di insediamento del consiglio comunale, il sindaco dare notizia della composizione della giunta. Al centro del lavorio continuo che però non ha ancora prodotto soluzioni ci sono non solo gli assessorati ma anche le nomine nella municipalizzata Apm, che si rinnovano con l’insediamento del nuovo sindaco. La presidenza della pluriservizi sarebbe contesa tra l’uscente Paolo Bracchi con ambizioni di riconferma e Tonino Lupi, già sindaco facente funzioni nell’ultimo anno dopo le dimissioni di Mauro Alessandri.