07
Ott 2020
0
Monterotondo, in tempi di Coronavirus la Tari è più alta per tutti. Su la tariffa del 13% per le imprese
MONTEROTONDO – La questione è stata ampiamente dibattuta in aula durante il consiglio del 29 settembre sui correttivi al Regolamento Tari: nonostante le esenzioni e/o riduzioni del 25% in bolletta per alcune categorie di cittadini (chi vive solo, chi ha redditi bassi, chi vive all’estero per più di 6 mesi l’anno, alcune particolari attività commerciali) la maggior parte delle utenze domestiche e non domestiche pagherà fatturazioni sulla Tari maggiorate da un minimo del 10 a un massimo del 13% rispetto allo scorso anno. Le riduzioni sono l’aiuto previsto dal governo per le categorie socialmente fragili in tempi di Coronavirus, gli aumenti quelli già previsti dal Comune di Monterotondo a marzo 2020 nel collegato al bilancio di previsione. Simone Di Ventura, capogruppo di Monterotondo Bene Comune, parla di salasso per famiglie e imprese. E in aula ha accusato l’amministrazione di sinistra e il sindaco del Pd Riccardo Varone di scaricare sui cittadini i coste rilevanti del servizio di smaltimento dei rifiuti che in città fa acqua da tutte le parti a causa di una azienda pluriservizi (l’Apm) dove gli sprechi non hanno fine. «Insomma – ha scritto Di Ventura anche sulla pagina Facebook rivolgendosi ai cittadini – sapete chi pagherà tutto questo Ambaradan? Sarete voi, soprattutto quelle famiglie e imprese che non rientrano nelle categorie soggette all’esenzione».
«Del resto – ha aggiunto – e voglio spiegarlo con chiarezza, la tariffazione funziona così per legge: le entrate devono coprire per intero i costi del servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti e il Comune non può intervenire con altre risorse disponibili nel bilancio, incorrerebbe nelle sanzioni della Corte dei Conti. Se l’amministrazione toglie da una parte, deve prendere dall’altra ma sempre nell’ambito dei costi stimati in bilancio per il funzionamento del ciclo dei rifiuti. C’erano alternative, mi domanderete? Certamente sì, ma l’amministrazione avrebbe dovuto intervenire a monte, rimodulando i costi e tagliando gli sprechi, iniziando a percorrere finalmente la strada della tariffazione puntuale, che premia i cittadini virtuosi e colpisce i trasgressori. Noi dell’opposizione di Bene Comune – ha aggiunto – lo avevamo denunciato sul bilancio di Apm a luglio e siamo tornasti a farlo adesso in aula. Il problema dei rifiuti a Monterotondo sono i costi generali dell’azienda, troppo alti e senza ritorni in termini di qualità. Ripetutamente, nel corso dell’ultimo anno, abbiano messo sotto la lente le attività dell’azienda alla cui presidenza siede il sempre verde, e perennemente in sella, Paolo Bracchi, definendole una vergogna. Ora, a fronte di servizi che fanno acqua da tutte le parti, dalla raccolta differenziata alla manutenzione del verde pubblico, l’amministrazione di sinistra non taglia gli sprechi ma aumenta la Tari a quasi tutti i cittadini. Un Natale, il prossimo, che sicuramente ricorderemo, e non solo per il Covid».
Scintille in maggioranza
Se lo sono detto da soli e lo hanno messo per iscritto, rileva ancora Di Ventura raccontando quel che è successo in aula: l’immediata applicazione delle tariffe, così come riportate nel piano economico finanziario, implica un significativo aumento tariffario per tutte le categorie di utenti. «Cioè, la maggioranza di sinistra è diventata opposizione di se stessa con un emendamento – poi ritirato dalla presidenza del consiglio comunale perché inammissibile – che voleva modificare il regolamento Tari sugli aumenti lineari proposto dal loro assessore. Rincari che a fine anno colpiranno indiscriminatamente quasi tutte le utenze domestiche e industriali. Insomma, amici, praticamente una barzelletta – ha scritto il consigliere – che ci ha divertiti nel corso dell’ultimo consiglio comunale ma soprattutto amareggiati per il livello di dilettantismo di chi tiene le leve del comando in questo Comune. L’emendamento della maggioranza contro se stessa, elaborato per chiedere al sindaco di usare altri soldi dalle casse dell’Ente, è stato dichiarato inammissibile. Non sapevano che le norme non lo consentono e hanno fatto una discreta figura barbina, cose che capitano quando a governare c’è una bimbocrazia reale. Il nuovo regolamento Tari, alla fine, se lo sono però votato e approvato, nonostante non ne condividessero l’impostazione. Dando il via libera ai rincari che potrete presto leggere sul modello a saldo 2020 per il versamento della tariffa».