MONTEROTONDO – «Il Parco i Cento Passi Peppino Impastato in viale Bruno Buozzi è aperto, buon divertimento bambine e bambini» riportava nella tarda serata di giovedì 25 aprile il canale social del Comune di Monterotondo, con le immagini di ragazzini e famiglie che in mattinata avevano varcato i cancelli dell’area, finalmente riaperta dopo la chiusura per i lavori in corso. Una comunicazione «impersonale» dettata dai tempi della par condicio, legge che vieta agli amministratori pubblici di farsi pubblicità in tempi elettorali se ricandidati. Non che il limite normativo abbia impedito al sindaco Riccardo Varone e alla sua vice Isabella Bronzino di presenziare, senza fascia tricolore o taglio del nastro che avrebbero trasferito quell’ufficialità vietata all’evento. Una riapertura inizialmente prevista il 24 aprile ma rinviata di 24 ore, causa maltempo, che ha fatto saltare il rituale. Nelle stesse ore, Varone, firmava infatti gli atti comunali di convocazione dei comizi elettorali, che a partire dal 25 avrebbero fatto scattare le limitazioni della par condicio. Simone Di Ventura, l’avvocato ancora avversario di Varone nelle elezioni comunali dei prossimi 8 e 9 giugno, ha parlato comunque di violazioni della norma in un lungo post pubblicato su Facebook
«Si chiama par condicio la legge che vieta alle amministrazioni pubbliche, enti locali compresi, di svolgere attività di comunicazione istituzionale nel periodo che intercorre tra la convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto. Una quarantina di giorni nei quali non è consentito, agli amministratori ricandidati, di infilarsi la fascia Tricolore, correre a tagliare questo o quel nastro, dare risalto istituzionale a manifestazioni pubbliche. È anche fatto divieto di rilascio di patrocinio, da parte dei Comuni, a iniziative, manifestazioni e eventi di qualunque natura per evitare strumentalizzazioni e sovrapposizioni di interessi. Insomma, la legge è chiara e non lascia margini di interpretazione – scrive Di Ventura -. Da giovedì 25 aprile, giorno coincidente con la convocazione dei comizi elettorali, il sindaco Riccardo Varone e il circolo progressista in cerca di riconferme che lo segue e circonda, devono riporre nell’armadio fascia Tricolore, forbici e nastro, evitare di presenziare a qualunque iniziativa in veste istituzionale. Come è severamente vietato mischiare l’attività di comunicazione, in ogni modo riconducibile all’Ente, con attività di propaganda elettorale; che gli eletti uscenti possano utilizzare a loro vantaggio, in quanto amministratori in carica, le proprie posizioni dominanti nel rispetto, tra l’altro, del principio dettato dall’articolo 97 della Costituzione sull’imparzialità dell’azione dei pubblici uffici. Questo è».
Quindi, il candidato sindaco civico di «Bene Comune»; «Polo Civico»; «Unione Civica Eretina»; «Monterotondo Scalo Conta», sostenuto dai partiti del centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega) si chiede, «come abbia fatto Riccardo Varone ad inaugurare, di fatto, il parco Peppino Impastato in Passeggiata Valerio Nobili, dopo la passerella (molto politica) concessasi per la celebrazione del 25 aprile, su cui intendo tornare nei prossimi giorni per la gravità dei toni usati dal sindaco. Mi chiedo se Varone, nei prossimi giorni, prenderà parte a convegni di chiara matrice elettorale già programmati in veste di sindaco e con il patrocinio rilasciato del Comune di Monterotondo. Le restrizioni di legge – conclude Di Ventura – valgono, ovviamente, per tutti gli amministratori pubblici o delegati che, in rappresentanza del Comune, abbiano opzionato la loro personale vetrina elettorale nella serie di eventi pubblici e con pubblica rilevanza organizzata dalla Città Metropolitana di Roma per il mese di maggio. Non dovrei essere io a ricordare ai diretti interessati che si tratta di violazioni di legge molto gravi, sulle quali non ho alcuna intenzione di sorvolare. E questi sarebbero gli amministratori che rispettano la legalità e leggi?. Intanto, ho scritto al Garante per le comunicazioni e so che il segretario generale dell’Ente, capo dell’anticorruzione comunale, è stato informato delle violazioni che si stanno determinando. La prima, proprio ieri al parco Peppino Impastato».