MONTEROTONDO – L’ospedale di Monterotondo sempre peggio. Non che godesse di buona salute ma ultimamente la situazione è, se possibile, ancora peggiorata. Arrivano i fondi del Pnrr dedicati a strutture sanitarie secondarie (casa della salute, ospedale della salute e centro operativo) ma per l’ospedale le cose non cambiano. Soffrono i reparti di ortopedia, cardiologia, radiologia. Non esiste un laboratorio di analisi realmente funzionante. Il pronto soccorso ha subìto, complice anche il caos Covid, un brusco ridimensionamento degli interventi giornalieri. «Non c’è un cardiologo h 24 – attacca Simone Di Ventura, capogruppo in consiglio comunale di “Bene Comune” – gli ortopedici sono solo due. Basta un ordine di servizio e i nostri vanno a ingrossare le fila dei professionisti all’ospedale di Tivoli. E’ una situazione che andiamo denunciando da tre anni. Se un cittadino ha bisogno del pronto soccorso, si apre un problema serio: non c’è il cardiologo, le radiografie vengono lette da remoto a Tivoli, e se occorrono le analisi deve partire una automedica per portare il sangue sempre a Tivoli per farlo analizzare». Proprio così. Una situazione davvero paradossale se si considera che l’ospedale di Monterotondo, con Mentana e Fonte Nuova e con i paesi dell’asse tiberino, considerando solo Fiano e Capena avrebbe un bacino d’utenza di ben oltre 120mila abitanti. In questa situazione cosa esiste a fare un pronto soccorso?
Riguardo agli ortopedici (i giorni di apertura del reparto sono passati da cinque a due) si tratterebbe di un problema di «scorrimento di graduatorie» della AslRm5 ma è chiaro che questo, agli occhi degli utenti, appare un dettaglio burocratico ancora più odioso. Stanno arrivando, per fortuna, i finanziamenti del Pnrr per una casa della salute, un ospedale della salute e un centro operativo territoriale. Il Comune di Monterotondo sta studiando le soluzioni per portare questo investimento di 5 milioni di euro a compimento. Si parla dell’ex deposito Cotral come sede per le nuove strutture, a pochi passi dall’ospedale del Santo Gonfalone. Il sindaco Riccardo Varone (Pd) ha ben chiara la situazione e reclama comunque un rilancio dell’ospedale. I fondi del Pnrr non devono essere uno zuccherino per indorare un’amara pillola. «E’ necessario – dice Varone – che accanto ai fondi per le strutture previste dal Pnrr ci sia anche un rilancio dell’ospedale. Sono fondi importanti che riguardano il distretto 1 della Asl G, ma anche l’ospedale è di riferimento per tutto il distretto. Per cui bisogna assolutamente riportare la situazione almeno alla normalità con il ripristino del personale mancante, nei reparti di ortopedia, radiologia e cardiologia, la riapertura del laboratorio di analisi, anche per riacquistare la piena funzionalità del pronto soccorso. Si potrebbero liberare spazi per funzionalità da trasferire nelle nuove struttura ma questo deve significare il potenziamento e il rilancio del Santo Gonfalone». (da Il Messaggero).
Anche i sindacati sono in stato di agitazione: ieri 17 febbraio nella sala consiliare c’è stato un incontro organizzato dalla Cgil tra sindacati, sindaco, assente il direttore generale della Asl Roma 5 Giorgio Santonocito che era stato invitato a partecipare. Si è discusso dell’ospedale di Monterotondo. Certo agli occhi dei monterotondesi quei 90 milioni di euro investiti recentemente dalla Regione Lazio nel «Nuovo ospedale tiburtino» a Tivoli Terme, fanno pensare che la bussola «politica» punti sempre più decisamente ad est. «Come Cgil siamo convinti che l’importante stagione di investimenti che abbiamo davanti deve essere l’occasione per rispondere ai bisogni delle persone e migliorarne le condizioni di vita e di lavoro – fa sapere il sindacato – Per questo è fondamentale coinvolgere nelle scelte relative al PNRR le organizzazioni sindacali, i cittadini e gli amministratori locali». Per i delegati della Cgil «questi temi avremmo voluto confrontarci anche con il Direttore generale della ASL Roma 5 che, oltre ad aver rifiutato l’invito, non ha indicato nessuna figura per sostituirlo all’assemblea con gli abitanti di Monterotondo».