MENTANA – L’agenzia delle entrate batte cassa. E chiede 442.490,00 euro al Comune di Mentana per le sole spese di registrazione della sentenza riguardante Madonna delle Rose, che ha condannato l’Ente a risarcire 13milioni di euro. Una somma considerevole, non ancora registrata nel Bilancio dell’Ente tra gli accantonamenti ormai vincolanti, altrimenti il Comune sarebbe sulla strada del predissesto, con le procedure restrittive sulla spesa ad esso collegate. Di fronte alla situazione gravissima in cui potrebbe ritrovarsi il Comune, che deve risarcire di 13 milioni all’università La Sapienza per i danni cagionati al complesso di Madonna delle Rose, negli anni ’80 del secolo scorso trasformato in alloggio per i senza tetto, il sindaco Marco Benedetti non va oltre una nota informativa ai consiglieri. «Con la presente vi informo che in data odierna (era l’8 ottobre scorso) abbiamo ricevuto da parte dell’agenzia delle entrate la notifica per le spese di registrazione della sentenza […] riguardano un’imposta dovuta all’erario e sono così liquidate in misura proporzionale con aliquota del 3% sull’imponibile della sentenza. Vi ricordo che rimangono comunque vive le contrattazioni per un accordo transattivo con l’università (proprietario dell’immobile ex clinica Madonna delle Rose ndg)».
Una cifra, relativa alle sole imposte, comprensive di sanzioni pecuniarie e interessi di mora, e non oggetto di transazione, ammonta in solido (appunto) a 422.490,00 euro. E che Benedetti si dice convinto di poter dividere con il vicino Comune di Fonte Nuova come stabilito dalla giunta regionale del Lazio, che si è espressa sulla ripartizione dei debiti contratti dal Comune di Mentana quando ricomprendeva anche le frazioni di Santa Lucia e Fonte Nuova.

Un clamoroso errore di valutazione secondo Francesco Petrocchi, consigliere della Lega e avvocato. Che spiega: «La sentenza è contro il Comune di Mentana. È il soggetto giuridico che deve risarcire salvo poi, dopo avere pagato, avviare semmai le procedure per rivalersi sul Comune di Fonte Nuova, che non è oggi obbligato automaticamente a corrispondere alcunché. Queste spese poi, non sono nemmeno il debito. Ma le spese di registrazione della sentenza a cui sono tenute le parti del processo. Nel caso, il solo Comune di Mentana e non Fonte Nuova che non è mai stato parte in causa. Non si capisce inoltre perché questa lettera Bendetti la invii a noi consiglieri. Dovrebbe scrivere al dirigente, nella sua veste di assessore al Bilancio, e chiedere l’attivazione della procedura di riconoscimento del debito fuori Bilancio per la somma di oltre 400mila euro. E poi pagare. Interrompendo il decorso di altri interessi legali e di mora, evitando l’intervento della Corte dei Conti sul danno erariale maturato. Invece Benedetti trascina la storia da settimane, evitando di riconoscere il debito. Garantendosi così le somme a disposizione per altre esigenze più di natura elettorale, visto che l’anno prossimo si vota. Un atto irresponsabile di questa amministrazione, ai danni di chi verrà dopo e dovrà chiedere l’adesione al piano di requilibrio finanziario. Il sindaco piega i suoi interessi politici a quelli del Comune e dei cittadini, tutto questo è inaccettabile».

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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