REGIONE LAZIO – Il voto è stato contrario, l’unico, ma accompagnato dalla giustificazione (non di mamma) “capirete dopo quelle che è successo…”. A tre settimane alla nomina di Cinzia Felci alla Segreteria generale (piena, fino a quel momento ricopriva il ruolo di vicario) del Consiglio regionale del Lazio, il battage mediatico del Movimento5Stelle, del suo delegato nell’Ufficio di Presidenza David Porrello, non batte più. Un comportamento declinato alla politica dell’inciucio in onda alla Pisana, dove il gruppo consiliare pentastellato è passato dalla più urlata opposizione a stampella (in aula e nei corridoi) del governatore Nicola Zingaretti. Che fine ha fatto l’attivista, portavoce, cittadino David Porrello, è forse vittima di una una metamorfosi para-governativa?

Il caso è emblematico. La “promozione” di Cinzia Felci (deliberata lo scorso 22 maggio dall’Ufficio di Presidenza di cui Porrello fa parte) è passata sotto silenzio. Non una parola, strillata sui media e nel web come tradizione, è arrivata sull’ultima (definitiva)  promozione di questa dirigente apicale, oggetto negli anni passati di ripetute interrogazioni e di alcuni esposti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, proprio per intervento del gruppo grillino alla Pisana. Era stato Porrello a inventarsi l’affaire Felci. Quando nel 2015 l’avvocato venne nominato segretario generale vicario, il consigliare pentastellato fece scatenare i fulmini e le saette: interrogazioni, esposti a seguito dei quali il nome della dirigente finiva in due procedimenti aperti in Procura, le cui sorti potrebbero essere l’imminente rinvio a giudizio per più di qualche attore nel caso, della stessa Selci. Il tutto accompagnato da una incessante attività di denuncia di Porrello, sui social media e sui mezzi di informazione.

Le interrogazioni e gli esposti

Nel 2015 i grillini arringavano in aula, perché  “fossero rilevati e dichiarati i vizi afferenti i procedimenti di assunzione dell’avvocato Felci”. Una carriera cominciata nel 2004 come dirigente del comune di Velletri. Proseguita da quello stesso anno alla Regione Lazio, grazie a una fulminea – negli effetti – procedura di mobilità, prima negli uffici della Giunta regionale, poi dal 2015 alla Pisana. Per i pentastellati un iter “da chiarire in relazione alle modalità, caratterizzato da palesi vizi di inquadramento. Scrivevano: “Quando partecipa al concorso per la dirigenza del comune di Velletri la Felci non è in possesso dei requisiti richiesti dal decreto legislativo 165/2001. E in ogni caso: “La Regione non avrebbe potuto procedere all’assunzione per le procedure di mobilità. Al momento della richiesta non c’erano posti disponibili in pianta organica per personale proveniente da altre amministrazioni”. 

L’affaire diventava mediatico  e giudiziario

Lanci di agenzie, comunicati, approfondimenti sui maggiori quotidiani italiani, nel biennio 2015/2016 il nome di Cinzia Selci compare quotidianamente sui media grazie ai riflettori puntati dai grillini. Sotto la spinta movimentista, anche la Procura di Roma apre una inchiesta. E incarica un consulente, Domenico Mezzacapo, professore associato di Diritto del lavoro all’Università di Roma La Sapienza, di ripercorrere l’iter dell’assunzione. Per il professore, nelle carte consegnate al Pm e riportate dal blog il Fantasma della Pisana    (sottotitolo Impunitas semper ad deteriora invitat), “il mancato possesso dei requisiti di anzianità richiesti per l’accesso alla qualifica dirigenziale ai sensi dell’art. 28 del dlgs n. 165 del 2001 rende nulla l’assunzione della dott.ssa Felci Cinzia in qualità di dirigente presso la Regione Lazio e tale nullità investe tutti gli atti di inquadramento successivi e tutti gli atti di conferimento di incarichi dirigenziali”. Ma allora, come si è potuto nominarla segretario generale del Consiglio Regionale del Lazio? E con il beneplacito (sostanziale) di chi ne aveva denunciato gli abusi procedurali. Che fine ha fatto la voce dell’opposizione?  

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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