Larghe intese alla Regione, Laura Cartaginese ha ri-«collocato» Zingaretti e Vincenzi in una botte di ferro
ALCUNE «finestre» dei consiglieri del centrosinistra erano vuote e l’aula virtuale non avrebbe avuto i numeri per approvare i punti relativi ai debiti fuori bilancio. Un problema per Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio. Non il primo che gli si presenta in consiglio regionale quando i desistenti 5Stelle si mettono di traverso e le presenze diventano ballerine. Ma c’è ormai una ulteriore maggioranza alternativa che arriva fin dentro la Lega. Da dove Laura Cartaginese ha ri-lanciato l’aiutino a Zingaretti. È accaduto ieri, mercoledì 18 novembre, durante il dibattito per regolarizzare i debiti dell’amministrazione regionale, le spese extra operate a di fuori degli impegni di bilancio. Quattro delibere proposte dalla giunta. Ad un certo momento la maggioranza si è ritrovata senza i numeri per continuare la seduta. Se n’è accorto il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera che ha chiesto al presidente dell’assemblea Mauro Buschini la verifica del numero legale. In quel momento i consiglieri delle minoranze hanno iniziato ad abbandonare la seduta telematica, anche i 5Stelle si sono disconnessi. Approvazione dei punti da rinviare e consiglio da riconvocare? Neanche per idea. Ci ha pensato Laura Cartaginese. La sua casella è rimasta incredibilmente connessa insieme a quella dell’altro leghista Pasquale Ciacciarelli e di Stefano Parisi (Energie per l’Italia), candidato che nel 2018 aveva sfidato Zingaretti alla presidenza della Regione Lazio. I punti li hanno poi bocciati ma hanno partecipato al voto, portando all’approvazione le delibere per oltre 10milioni di euro.
Laura Cartaginese e Pasquale Ciacciarelli negano di avere fatto la stampella. E bollano la notizia subito apparsa sui siti e giornali online come fake news. A loro dire, la colpa sarebbe stata del sistema informatico che non avrebbe consentito ai consiglieri di uscire dalla sessione. Abbiamo sbagliato ad usare il dispositivo al momento di disconnetterci, la giustificazione della Cartaginese, conterranea di Marco Vincenzi, il capogruppo del Pd al consiglio regionale, con cui intrattiene rapporti personali cordiali anche per via delle faccende che riguardano il Comune di Tivoli.
Ma non è la prima volta che Pasquale Ciacciarelli e Laura Cartaginese tengono a galla la maggioranza Zingaretti. Per quanto riguarda Ciacciarelli successe a dicembre del 2018 quando si votava la mozione di sfiducia al governatore del Lazio. Ciacciarelli (all’epoca in Forza Italia) non si presentò in consiglio. Era in Scozia per incontrare la comunità ciociara all’estero. Laura Cartaginese, come Ciacciarelli con un trascorso forzista, ne colse l’esempio a febbraio 2019. Durante la sessione di approvazione del documento di programmazione della spesa. Quando tenne il numero legale alla maggioranza subito dopo avere pronunciato il suo intervento più famoso sul «collocato» di bilancio. I maligni sostengono che l’errore di disconnessione, almeno per quanto riguarda Ciacciarelli, sia strettamente legato alla voglia di rimanere presidente della commissione Cultura, tornata a disposizione della maggioranza dopo il suo passaggio alla Lega. Nel caso di Cartaginese?