GUIDONIA – Cogliere in fondo il significato attribuito alle parole aiuterebbe a capire esattamente quale iter abbia determinato la deturpazione dell’area ex pinetina di Guidonia. Ad esempio la differenza tra “censimento” e “verifica”. Entrambi i termini sono stati usati dall’assessore all’Ambiente Tiziana Guida per accreditare la procedura attivata dagli uffici per il taglio dei pini nel centro città. Su facebook, canale di comunicazione prediletto, il 31 agosto scorso, all’indomani del crollo a suo dire spontaneo di un esemplare lungo via Roma, l’assessore scriveva di un “ultimo censimento” datato 2015 riconducibile alla precedente amministrazione, e di successive, generiche, non collocabili temporalmente, “verifiche” avviate su segnalazioni dei cittadini. Che differenza passa tecnicamente tra un “censimento” e una “verifica”? Nel primo caso probabilmente il riferimento è a una perizia organica, eseguita su  una scala più vasta, nell’altro un intervento estemporaneo sul singolo esemplare, appunto su segnalazione. Una pratica, per stessa ammissione di Guida, con la quale la sua amministrazione avrebbe operato dall’insediamento. Ancora oggi però, tornando a scrivere su facebook un lungo post per “fare chiarezza” sulla morte per niente annunciata – e alquanto repentina – della storica pineta, l’assessore usava il termine “verifica” eseguita su “tutte le alberature”. Dunque un “censimento” al pari del 2015?. Allargato ai Pini di Villanova, oggetto anch’essi in queste ore di rimozione per sopraggiunto pericolo?

Ancora dalle comunicazioni social odierne di Guida: “Il tecnico incaricato ha stabilito che tutti e 13 i pini della Pinetina presentavano delle caratteristiche (radici degli alberi con sviluppo ridotto, inclinazione del fusto e sbilanciamento della chioma, propensione all’ingresso delle carie del legno) che potevano pregiudicarne la stabilità”: non proprio una malattia improvvisa, acuta, piuttosto caratteristiche che dovevano necessariamente essere state rilevate nel passato più recente, per logica e responsabilità nel corso delle “verifiche” appunto disposte dall’amministrazione all’indomani dei due rovinosi crolli (l’altro all’interno del parco giochi). La verità è che tutta la trafila in questa faccenda, alla quale si insiste a voler dare una parvenza di legittimità sotto il profilo delle procedure adottate, puzza e parecchio. Soprattutto per la mancanza di trasparenza che ha da subito condizionato ogni possibile ricerca della verità per l’informazione qualificata. Affidando gli esiti di una vicenda drammaticamente attuale (e di pubblico interesse) alle comunicazioni soggettive dell’assessore.  Siano esse previste da censimenti o verifiche, le perizie professionali sono passaggi propedeutici, un abbattimento generalizzato e di quelle dimensioni non può essere deciso d’ufficio, sarebbe scelta obbligata apprenderne la paternità e i contenuti. Infine, il riferimento alla festa di Santa Maria di Loreto evocata dall’assessore, “non si potevano rischiare altri crolli”, innesca retroscenismi pericolosi anche solo da pensare. A giustificare l’urgenza, la necessità del potente di turno a presenziare serenamente a un evento gradito? A pensar male si fa sempre peccato…

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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