GUIDONIA – In dodici come sull’Orient Express (il romanzo di Agatha Christie) avrebbero firmato la «mozione» di sfiducia all’assessore all’Ambiente Tiziana Guida. Una lettera indirizzata a Michel Barbet che segna lo sconfinamento della maggioranza consiliare nelle competenze di governo e, più nel particolare, nel rapporto fiduciario tra il sindaco e i suoi stretti collaboratori. Un fatto, che per molti osservatori, definisce la debolezza politica del primo cittadino. Il caso Guida scoppia come un fulmine a ciel sereno nella tarda serata di giovedì. «Torno a fare il geologo», è lei stessa ad annunciare l’addio su Facebook. Ringraziamenti a Barbet, l’elenco delle belle cose fatte, l’auspicio che il suo successore sia professionista competente a condurre in porto il lavoro fin qui impostato. Soprattutto la presa d’atto di non godere più del sostegno della maggioranza 5Stelle, per mancata «condivisione di una strategia da attuare per il raggiungimento degli obiettivi di governo della città».

Il nome del successore sarebbe già individuato. I rumors di palazzo, al contrario di quanto augurato da Guida, ne tracciano un profilo poco tecnico e più politico, scelto sulle istanze della prima ora, quando all’alba della attuale gestione i pentastellati locali non usavano mezze misure su tutela ambientale, lotta alle lobbies di potere e alle imprese inquinanti. Non è un mistero che molti tra gli attivisti non abbiano perdonato a Guida quella dichiarazione  – «devo riconoscere che è un’azienda all’avanguardia» – rivolta alla Avr,  impresa che al Tiburtino recupera rifiuti e li trasforma in bitume stradale. Un nervo scoperto anche la mancata bonifica dell’Inviolata. Dal 2010 la procedura amministrativa di messa in sicurezza della ex discarica si trascina senza soluzione tra gli attacchi sempre più incalzanti delle associazioni ambientaliste del territorio, già riferimenti ideali e elettorali del Movimento 5Stelle.

Ma i malpancismi grillini hanno riguardato una gestione più generale dell’assessorato, considerata poco incisiva, se non deleteria, per le sorti dell’avventura di governo. I continui disservizi nella raccolta di alcune tipologie di rifiuti, dai farmaci alle vernici, l’affaire dell’umido (la frazione organica della raccolta differenziata) deflagrato con conseguenze non ancora chiare ma ipotizzabili, il malcontento crescente dei cittadini sui social a creare disagio a più di qualche consigliere di maggioranza, sono stati la spinta alla rimozione di Tiziana Guida. Il pretesto, raccontano i bene informati, anche quella sua idea di piantumare un aranceto al posto della Pinetina rasa al suolo. Alberi sostitutivi offerti, come ristoro ambientale, dalla «odiata» Avr group. Una idea che avrebbe preso la forma di una proposta per la Soprintendenza, dalle Belle arti rispedita al mittente arricchita di ironica considerazione sulla «spremuta d’arancia», inaccettabile soluzione per restituire decoro a un’area verde di pregio, deturpata da sera a mattina (nel settembre scorso) nonostante il vincolo architettonico e l’assenza di contestuali alternative.

Ora che il dado è tratto sarebbero altri gli assessori nel mirino dei consiglieri «tagliatori di teste». Il malcontento grillino riguarderebbe ulteriori settori, più di tutti la Cultura e Pubblica istruzione di Elisa Strani – troppi disservizi nelle scuole e lo scuolabus mai partito – e le Finanze dove Alessandro Alessandrini, è la vulgata grillina, gestirebbe i conti come un commissario prefettizio, non tenendo nella dovuta considerazione le esigenze di investimento della politica – «se si deve continuare così andiamocene tutti a casa»- dice più di qualcuno. Fibrillazioni, spaccature, una mega-corrente che sugli assetti da modificare per una nuova azione di governo, lascerebbe ai margini solo un terzetto di eletti tra le fila pentastellate. Dopo la prima scossa lo sciame sismico continua, si vedrà se verso una magnitudo catastrofica.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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