Il sindaco di Guidonia guadagnerà fino a 6.210 euro al mese, salgono gli stipendi anche di assessori e consiglieri
UNA CARICA ottimamente retribuita. La cui indennità passerà dai 4.130,66 euro lordi mensili attuali ai 6.210 previsti dal primo gennaio 2024. Sarà per questo che gli aspiranti sindaci si moltiplicano e nessuno è disposto a fare il classico passo indietro in vista delle elezioni amministrative (la data potrebbe essere il 4 giugno 2022). Perfino l’uscente Michel Barbet è tornato a coltivare ambizioni. Dopo la finta uscita di scena per favorire l’accordo con il Partito democratico, il sindaco grillino aspirerebbe concretamente al bis, quale principale autore della politica del fare in corso d’opera. Se si stanno facendo le cose, è il ragionamento elementare, il merito va alla catena di montaggio composta da assessori e consiglieri giallo-rossi al cui comando c’è, però, proprio Barbet. Dunque, per quale motivo il sindaco uscente, se sta facendo bene, non dovrebbe essere riconfermato? Domanda tutt’altro che peregrina. E infatti i dem sarebbero alle strette, anche per l’incapacità di esprimere profili attrattivi per la carica di sindaco. Nei giorni scorsi era circolato il nome (un altro, dopo quello di Eusebio Ciccotti ) di Giuseppe Zaccariello, ingegnere lungamente ai vertici dell’Ater provincia di Roma che, però, avrebbe declinato l’invito. Punto e a capo, mentre tra i 5Stelle cresce l’ansia da prestazione. Tutti vogliono vincere le prossime elezioni ed essere riconfermati in consiglio comunale con un occhio (anche) agli aumenti dei gettoni di presenza. Idem gli assessori che, sulla scia degli incrementi all’indennità dei sindaci, vedranno salire le proprie. Una partita che i grillini molto sensibili al mantenimento della pecunia giocano in pressing sul Partito democratico dal quale aspettato risposte e strategie vincenti. Nessuno è disposto a rinunciare alla poltrona e ai nuovi emolumenti, più ricchi per tutti dopo l’introduzione di un paio di commi alla legge di bilancio 2022, definitivamente approvata dal Parlamento il 29 dicembre scorso.
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Una norma che, nel triennio 2022-24, aumenta gradualmente gli stipendi e rende più che mai irresistibili le cariche e gli incarichi politici negli enti locali. Prima di entrare nel dettaglio della legge, servirà l’esempio di Roma Capitale a far comprendere ai lettori la portata del provvedimento legislativo. Il Campidoglio, nelle scorse ore, ha infatti adottato le modifiche allo Statuto che aumentano sensibilmente le spettanze economiche dei consiglieri comunali e municipali. Roberto Gualtieri, il sindaco (Pd) riceverà una indennità progressivamente incrementata e che, nel 2024, arriverà a 13.800 euro lordi mese, praticamente quanto guadagna il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Roma è la Capitale d’Italia con oltre 4milioni di abitanti, dove per il sindaco gli adeguamenti previsti sono del 100%. Ma anche nei comuni con popolazione compresa tra i 50mila e i 100mila abitanti non capoluogo di Regione o di Provincia – è la taglia di Guidonia Montecelio – a pieno regime, appunto dal 2024, il sindaco avrà diritto ad un’indennità pari al 45% di quella del presidente della Regione Lazio. E per effetto del Tuel (dlgs 267 del 200o e norme attuative), a cascata, saranno da riparametrare al rialzo tutte le indennità di assessori, vice, presidente del consiglio e i gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Volendo da subito. Infatti gli aumenti sono stati previsti con la formula progressiva. E molti Comuni italiani li hanno già deliberati con decorrenza 1 gennaio 2022. Come norma prevede, dividendoli in tre fasi: una prima parte da riconoscere nelle buste paga del 2022 (il 45% dell’aumento totale), una seconda nel 2023 (un altro 23%) e l’ultima, il restante 32%, nel 2024. A Guidonia Montecelio di questa delibera non c’è ancora traccia ma i rumors ne fanno l’argomento del momento a Palazzo. Diciamo che se si procedesse domani alle modifiche legali con un atto di giunta, Barbet passerebbe subito dai 4.130,66 euro lordi mensili a 4.840, in attesa di guadagnarne (se rieletto) 6.210 dal 2024. Loredana Terzulli, presidente del consiglio, passerebbe immediatamente dagli attuali 2.478 euro lordi a 2.903 euro mensili, sognandone 3.726 definitivamente nel 2024. Stesso dicasi per gli assessori e vicesindaco che sarebbe (quest’ultimo) abbondantemente sopra i 4mila euro mensili. A cascata, i gettoni complessivi cumulativi dei consiglieri comunali sforerebbero ampiamente il tetto dei 1000 euro mensili (al momento il massimo riscuotibile è di 929,72 euro).
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La legge di Bilancio. Il motivo degli aumenti? Gli stipendi di sindaci e amministratori locali erano considerati troppo bassi. Per questo motivo il governo di Mario Draghi ha deciso di aumentare le paghe dei primi cittadini. Nella manovra approvata dal Consiglio dei ministri e votata dal Parlamento a fine 2021 si è deciso di aumentare l’indennità di funzione spettante ai sindaci. In totale, per finanziare la misura, sono stati stanziati 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 milioni a decorrere dal 2024. La norma prevede che l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle Regioni a statuto ordinario «può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle Regioni». Gli aumenti saranno del 100% per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti. Lo stipendio crescerà dell’80% per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100mila 0abitanti; del 70% per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100mila abitanti; del 45% per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti; del 35% per i sindaci comuni con popolazione da 30mila a 50mila abitanti; del 30% per i sindaci dei comuni con popolazione da 10mila a 30mila abitanti; del 29% per i sindaci dei comuni con popolazione da 5mila a 10mila abitanti; del 22% per i sindaci dei comuni con popolazione da 3mila a 5mila abitanti e del 16% per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 3mila abitanti.