GUIDONIA – Il dirigente del settore Finanze Maria Lombardi sembra più che intenzionata all’addio, destinazione Comune di Varese che a fine febbraio ha aperto una procedura di mobilità. Non è la sola in fuga da Palazzo Guidoni. Corrado Cardoni e Domenico Nardi, il primo funzionario al Commercio il secondo dirigente a termine nella medesima area amministrativa, per i bene informati avrebbero deciso di trasferisci all’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro). Soffia insomma forte il vento della smobilitazione negli uffici. Con conseguenze sulla organizzazione del lavoro la cui portata potrà essere valutata solo nei prossimi mesi.

Nel caso di Lombardi, forte impatto sulla decisione maturata avrebbe avuto la bocciatura del Nucleo di valutazione (Nuval) sulla performance dirigenziale relativa al 2017 (il meccanismo attraverso il quale viene erogata la indennità di risultato alle figure apicali). A essere finito nel mirino dell’organismo autonomo di controllo, il lavoro svolto dalla task force sul riordino delle finanze comunali voluto dall’assessore al Bilancio, il 5Stelle Alessandro Alessandrini, all’indomani dell’insediamento. Uno strumento che doveva servire al riaccertamento dei crediti/debiti dell’Ente da e verso i fornitori di beni e servizi. Un vero caso esploso a gennaio a palazzo, consumato per settimane a colpi di missive tra dirigente, segretario generale, sindaco e assessore, dopo che il nucleo di valutazione aveva bollato come «non pertinenti» e quindi difformi dalla norma, i criteri adottati dal gruppo di lavoro ai fini del riconoscimento della produttività, quindi della liquidazione delle indennità di risultato.

Non solo per Maria Lombardi capo progetto dell’area Finanze (che si vedeva assegnato il punteggio più basso e con esso pochi soldi in busta paga), il verbale del Nuval tendeva a negare i premi anche ai dipendenti e al responsabile del progetto Concetta Eliseo. A svelare i retroscena del fatto è ora il carteggio intercorso principalmente tra la dirigente e il segretario generale Livia Lardo. Impossibile, dopo i rilievi del Nuval, procedere con la determina di liquidazione delle spettanze, nonostante le pressioni (anche) dei sindacati. Dopo settimane di tensioni trascorse alla ricerca di possibili rimedi, sarebbe adesso compito della giunta municipale dare indicazione sul metodo. Un atto di indirizzo che legittimi il pagamento dei premi alla task force, attraverso una determina dirigenziale che assolverebbe (in parte Lombardi) dalla responsabilità di adottare provvedimenti viziati all’origine, potenzialmente oggetto di atti sanzionatori della Procura della Corte dei Conti per danno erariale.

Una vicenda che ha avuto ripercussioni politiche importanti all’interno della maggioranza 5Stelle fino a rappresentare un vero e proprio ostacolo verso l’approvazione del Bilancio, slittata infatti al di là dei tempi di legge. Alessandrini ha difeso l’operato del suo dirigente e del gruppo di lavoro con una nota che ha (forse) perfino sconfinato nella gestione amministrativa, comunque oltre il limite previsto per l’indirizzo politico, ma trascorse le settimane il nodo risulta da sciogliere, come altri che spingerebbero l’assessore (anche lui) verso l’addio. Se prima o dopo l’approvazione del Bilancio non è questione di poco conto. La programmazione della spesa è infatti passaggio vincolante per la sopravvivenza della maggioranza di governo. In assenza dell’approvazione da parte del consiglio comunale, gli organi elettivi decadrebbero automaticamente. E se Alessandrini scegliesse di cestinare il documento, l’esperienza dei 5Stelle alla guida della terza a città del Lazio potrebbe davvero volgere al termine.

Il Bilancio doveva vararsi entro il 31 marzo, l’intenzione del sindaco Michel Barbet è ora di utilizzare la franchigia dei 20 giorni che la legge rende disponibile per cercare la quadra. I bene informati parlano però di conti che non tornano: per chiudere la partita mancano all’appello 7/8 milioni di euro che ancora non si trovano. Il piano delle dismissioni avrebbe dovuto azzerare la differenza tra entrate e uscite, ma tra pressioni e ripensamenti il Bilancio è un capitolo ancora tutto da definire. Le fibrillazioni alle stelle e i malcontenti di assessori che si sono visti tagliare milioni dai capitoli di spesa, hanno fin qui impedito il passaggio del Bilancio in giunta, primo passo di un iter che tecnicamente coinvolge poi i gruppi consiliari per la presentazione degli emendamenti prima del voto finale in assemblea. I tempi sono strettissimi e le voci che circolano sul nome del sostituto di Alessandrini non agevolano. Per i rumors sarebbe un militante della prima ora del Movimento, residente a Tivoli, da qualche giorno ex assessore di un comune della provincia di Roma sciolto anzitempo. Si vedrà.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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