Il giallo del «compostaggio in loco» nel parco (chiuso da 22 mesi) del San Michele a Montecelio – Guidonia
GUIDONIA – Il giardino che avrebbero dovuto manutenere è chiuso da 22 mesi. Probabilmente non riaprirà nemmeno nei prossimi 4. Tra tanta incertezza, più volte denunciata anche con una raccolta firme, ora almeno gli associati di Quilli dei Frati hanno una sicurezza: gli sfalci dell’erba e delle potature verrano «compostati» in loco. Ovvero all’interno del parco, esteso due ettari, che arricchisce il Complesso monumentale del San Michele a Montecelio. Non lo sapevano fino a ieri. Quando questo sito d’informazione ha dato notizia che il nome dell’associazione, al centro di un progetto denominato Green «sull’adozione» di parchi e giardini pubblici, finanziato della Regione Lazio nel 2017, era finito dentro una relazione al Piano economico finanziario (Pef) di gestione dei rifiuti solidi urbani del Comune di Guidonia Montecelio. «Il progetto è importante e qui riportato – si legge nell’atto – in quanto prevede il compostaggio degli scarti del verde derivanti dalla manutenzione in loco». Una novità che ha lasciato perplessi gli associati. Un giallo per chi scrive. Il vice presidente dell’associazione Romolo Ridolfi insiste e prega di fare chiarezza: «Il progetto Green, finanziato dalla Regione Lazio, prevede la messa in sicurezza del giardino, l’acquisto di utensili per la manutenzione, il taglio di 34 alberi, lo sfalcio dell’erba. Un progetto che non c’entra veramente nulla con la relazione del Comune. Poi se il Comune fa altro se ne assume le proprie responsabilità. Noi però non c’entriamo niente e (con la relazione ndg) non c’entrano niente quei 20mila euro».
Per cercare di fare chiarezza a questo punto è utile tornare alla genesi del progetto. Che risale al giugno del 2018. La racconta lo stesso Ridolfi. Quando l’associazione viene contattata dal Comune per partecipare al bando istruito con delibera della giunta regionale numero 850, avente per oggetto «Approvazione dei criteri e delle modalità per il riparto dei contributi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini e dello schema di convenzione tipo per l’affidamento in gestione delle aree verdi, ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale 14 agosto 2017, n.9, concernente: “Incentivi per la manutenzione delle aree verdi da parte dei cittadini”». Il progetto è stato finanziato per 20mila euro e i soldi trasferiti dalla Regione nel maggio 2020. Nella ricostruzione di Ridolfi la somma è attualmente nella disponibilità della Ragioneria comunale ma non è stata erogata all’associazione di «volontari puri» che opera senza scopo di lucro.
Allora, cosa c’entra un progetto di gestione di uno spazio, a fini di pubblica utilità, con la relazione allegata al Piano economico finanziario di gestione dei rifiuti solidi urbani del Comune di Guidonia Montecelio?
Nemmeno il consigliere grillino Maurizio Celani, delegato del sindaco 5Stelle Michel Barbet alla trattazione dei problemi legati al parco monumentale del San Michele è stato in grado di spiegarlo. Durante la discussione del Pef, avvenuta nel consiglio comunale di ieri martedì 29 dicembre, ha però detto che «in quel parco verrà messo un compostaggio leggermente più grande di quello che abbiamo nei nostri giardini». Non è facile tradurre il consigliere Celani. Se ne può dedurre che il riferimento sia a una vasca, o una macchina che composti gli scarti derivanti dalle importanti potature e/o abbattimenti (34 alberi) e dallo sfalcio dell’erba su due ettari di parco. Un attrezzo o aggeggio che avrà dei costi per l’amministrazione. E quello che proprio non si capisce è se questi costi ricadranno nel contributo già concesso all’associazione Quilli dei Frati. O se invece le somme verranno reperite nell’ambito del finanziamento di 795mila euro concesso dalla Regione per l’acquisto di impianti di compostaggio di comunità, e oggetto della relazione al Piano economico finanziario (Pef) di gestione dei rifiuti solidi urbani del Comune di Guidonia Montecelio. In tal caso, si tratterebbe di finanziare un progetto già finanziato da altro bando. Un pastrocchio sotto il profilo amministrativo.
C’è poi un ulteriore aspetto da non sottovalutare. Il parco monumentale del San Michele è sotto la tutela delle Belle arti. Sottoposto al doppio vincolo archeologico e paesaggistico da parte della Soprintendenza. Ci vorrebbe la certezza che la presenza di «un compostaggio un po’ più grande di quello che abbiamo nei nostri giardini» sia compatibile con la condizione del luogo. Celani se ne starà occupando? Intanto l’area continua a rimanere off limits. Chiusa da 22 mesi. Che fa quasi due anni. Cose grilline.