GUIDONIA – Finora la questione era scritta negli atti di gara. La procedura ad evidenza pubblica affidata dal Comune di Guidonia Montecelio alla Cuc (Centrale unica di committenza) della IX Comunità montana, giunta quasi a conclusione. A un passo dall’affidamento definitivo all’operatore, che avrà l’incombenza della realizzazione di tre impianti a ciclo aerobico per la lavorazione della componente organica del rifiuto domestico. Macchine di trattamento che l’amministrazione grillina ha deciso di impiantare in tre punti strategici della città. 1) La prima macchina da 65 tonnellate/anno verrà localizzata presso il Centro di cottura comunale sito in Via Carlo Todini 35, località Setteville; 2) La seconda macchina da 65 tonnellate/anno, all’interno dell’aeroporto militare di Guidonia Alfredo Barbieri sito in via Roma; 3) La terza macchina da 130 tonnellate/anno, presso l’isola ecologica, di prossima costruzione, sita in località Poggio Fiorito, a pochi metri in linea d’area dai centri abitati di Colleverde e Colleverde 2 e dal centro residenziale di Parco Azzurro. Un progetto ideato dall’amministrazione grillina per accedere ai finanzianti regionali/provinciali sugli impianti di compostaggio di comunità: 795mila euro di cui 20mila già destinati dai 5Stelle all’associazione monticellese «Quilli dei Frati», che nell’area del giardino del complesso monumentale di San Michele Arcangelo dovrebbero «compostare», in loco, gli scarti del verde derivanti dalla manutenzione sul patrimonio arboreo. È tutto scritto nella relazione allegata al Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti (Pef 2020). La delibera che oggi alle 15.30 arriva alla discussione del consiglio comunale.

La domanda a questo punto è una: i grillini hanno informato i cittadini che presto entreranno in funzione tre impianti per il trattamento aerobico dei rifiuti nei pressi dei centri abitati? Nell’area delle «compostiere di comunità» è previsto lo stoccaggio e poi il tratteranno di complessive 260 tonnellate annue di frazione organica, quella più inquinante e odorifera. Del compost aerobico, un esperto come Chicco Testa, presidente di Fise Assoambiente, ha avuto modo di dire: «Puzza e vale poco». Eppoi, c’è la percentuale destinata al trattamento a non convincere alcune associazioni attive da anni nel territorio, lasciate all’oscuro delle novità: «Si tratta del solo 3% del totale di umido prodotto a Guidonia Montecelio in un anno che è di circa 9mila tonnellate. Una goccia nel mare. Il gioco vale davvero la candela?». Costruire impianti maleodoranti per il trattamento di una così residuale percentuale di componente organica è davvero la soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti e aumentare la quantità di raccolta differenziata?

«Progetto Guidonia Montecelio Green»

Direttamente dalla Relazione i passaggi salienti della delibera che arriva oggi in discussione: «Il progetto di adozione del Parco di San Michele Arcangelo da parte dell’associazione “Quilli dei Frati” e che prende spunto dalla Delibera di Giunta regionale n 850 del 12/12/2017 avente per oggetto: approvazione dei criteri e delle modalità per il riparto dei contributi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini e dello schema di convenzione tipo per l’affidamento in gestione delle aree verdi, ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale 14 agosto 2017, n. 9, concernente: incentivi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini. Il progetto ha avuto il finanziamento di 20.000 euro da parte della Regione che andrà all’associazione, riconoscendo il lavoro che di fatto stanno facendo al Parco di San Michele. Il progetto è importante e qui riportato in quanto prevede il compostaggio degli scarti del verde derivanti dalla manutenzione in loco».

«Il Piano finanziario 2020 è caratterizzato dai seguenti principi: progetto di sviluppo impiantistico, attraverso:
– la realizzazione di un Centro comunale di raccolta – Isola ecologica attrezzato al ricevimento di rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata in località Poggio Fiorito, che consentirà, in aggiunta all’isola ecologica già operativa in via Lago dei Tartari, di agevolare gli utenti nelle operazioni di accumulo e conferimento delle frazioni differenziate, di migliorare la qualità merceologica dei rifiuti differenziati e di monitorare i quantitativi».

«Razionalizzazione dei costi, attraverso azioni di riduzione della quantità di Rur (rifiuto urbano residuo) avviato allo smaltimento, e azzeramento della quantità di frazione differenziata respinta dalle piattaforme Conai a causa di eccessive impurità; incremento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata e dei conseguenti introiti derivanti dai corrispettivi previsti dall’accordo quadro Anci-Conai per rispondere ai vincoli normativi imposti dallo Stato e per portare a compimento il percorso intrapreso di valorizzazione della “risorsa rifiuto”; gli obiettivi di efficientamento del servizio saranno perseguiti anche attraverso azioni di riduzione dell’evasione/elusione della Tari, al fine di determinare il massimo contenimento della tariffa».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

5 Commenti
  • patroclo vinneri

    Puoi sottolineare che in località POGGIO FIORITO non esiste solo la zona industriale ?
    Poggio fiorito è divisa in due zone limitrofe: la zona residenziale, appunto, Poggio Fiorito e Via Montenero (la c.d. zona industriale). Pertanto, non si tratta di un impianto da localizzare in una zona industriale ma in una zona unita ad una residenziale senza distanze e con problemi enormi. Posto che il comune si dichiara “attento da sempre all’ambiente” puoi far presente che vogliono prendere soldi regionali per “regalare” ai residenti di Poggio Fiorito non ciò di cui hanno bisogno da sempre – aree a verde, assenti completamente e regole di convivenza con la zona industriale di cui non esiste né mappatura né censimento delle attività industriali presenti – ma un altro problema ?

    Dicembre 30, 2020
  • Rossella Nuovo

    Grazie per l’articolo, perché proprio leggendolo siamo venuti a conoscenza di questo scempio..la risposta al titolo dell’articolo è NO, i cittadini NON lo sapevano..

    Gennaio 1, 2021
  • Vincenzo Naddeo

    E’ gia’ stato deliberato tutto ?
    Ci sono in corso azioni di contrasto per far si che almeno i siti vengano allocati in zone non vicine ai centri residenziali?

    Gennaio 9, 2021
  • Claudia Limoncelli

    Ma quindi esistono già questi inceneritori? Se no, si può riuscire a bloccarli?

    Luglio 18, 2021

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