GUIDONIA – L’argomento aveva spesso trovato spazio di discussione in aula dove, in particolare, il capogruppo e unico consigliere iscritto al gruppo di Forza Italia Alfonso Masini aveva lasciato intendere tutta la sua contrarietà al «vincolone», un perimetro di cosiddetta «protezione del territorio» calato dall’alto come una scure su circa 2000 ettari della città di Guidonia Montecelio. Opera di da qualche funzionario zelante, il fatto accadeva nel 2016. Fino alla cancellazione del decreto di «tutela» – avvenuto per mano dei giudici del Consiglio di stato nel luglio del 2024 (NE ABBIAMO SCRITTO QUI: Inviolata e Tmb, il CdS cancella il «vincolone». Gli errori della Soprintendenza. Comune e Lombardo bocciati) – e anche successivamente, le parole del Masini rivolte al sindaco Mauro Lombardo sembravano implorare un intervento di mediazione con la stessa Soprintendenza, più che mai convinta a «ripristinare» il vincolo della medesima estensione. Si trattava di andare, insomma, dalle parole ai fatti. Un passaggio concreto che, però, non c’è mai stato. Fino allo scorso 18 gennaio, ultimo giorno utile per la presentazione delle osservazioni di modifica. Da palazzo Guidoni, inteso come istituzione di governo, nessuno ha alzato un dito per evitare il ripristino del «vincolone» nella stessa versione del precedente.

Masini, nella perdurante condizione «ibrida» di consigliere di opposizione con un piede nella maggioranza politica di Lombardo (mantiene la carica di presidente della commissione Cultura), ma anche altri «avversori» del vincolo monstre come Michele Venturiello e Arianna Cacioni, civici di «Città Nuova» ma forzisti di ispirazione, sembrano avere perso una occasione di intervento deciso e risolutivo. Al punto che venerdì della scorsa settimana, oltre le osservazioni depositate presso il Comune di Guidonia Montecelio da alcuni privati, ne risultavano ulteriori quattro su proposta del consigliere comunale del Partito democratico Emanuele Di Silvio con il sostegno (soltanto) di due colleghi: Mauro De Santis e Tommaso Carnevali, rispettivamente iscritti ai gruppi (di maggioranza) delle civiche «Guidonia Montecelio Domani» e «Il Biplano».

Di seguito, un comunicato di Emanuele Di Silvio spiega le ragioni e le mancanze dell’amministrazione comunale a guida Mauro Lombardo.          

«Ho depositato n. 4 osservazioni al vincolo paesaggistico per le Tenute Storiche di Guidonia Montecelio – scrive il dem -. Il “vincolone” serve a tutelare la bellezza della nostra città, ma il perimetro, dopo 10 anni, necessita di una revisione. In merito alla proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico per l’area delle Tenute Storiche e località limitrofe, che si estende su oltre 2000 ettari, meglio conosciuta come “vincolone”, ho presentato quattro osservazioni puntuali. L’obiettivo è garantire un equilibrio tra la tutela del patrimonio culturale e ambientale e lo sviluppo del territorio».

«La proposta, sottoscritta anche dai consiglieri Tommaso Carnevali e Mauro De Santis, prevede l’esclusione delle aree già fortemente urbanizzate e antropizzate, o di quelle su cui sono previsti progetti di sviluppo legati ad assi viari. La prima osservazione – continua Di Silvio – riguarda la zona centrale della città, tra Via Casal Bianco e il casello autostradale A1-Guidonia. Qui sono già presenti attività logistiche di rilievo nazionale, come Bartolini Spa, nonché attività commerciali e abitazioni civili. Si propone di escludere questa area dal vincolo, in vista del progetto della nuova “bretellina”, un asse di collegamento strategico tra l’autostrada e Via Gualandi/Via Tiburtina Valeria, già approvato dal consiglio comunale nel 2010».

«La seconda osservazione – aggiunge ancora il consigliere – interessa l’intera area industriale lungo la Via Tiburtina, all’altezza del km 18.700, conosciuta come area industriale “Santa Sinforosa”. Questa zona, di natura completamente industriale, necessita di valorizzazione per il suo posizionamento strategico, ma è attualmente penalizzata dalla carenza di infrastrutture. La terza osservazione riguarda l’area dell’ex kartodromo, meglio conosciuta come “Pista d’Oro”. Questo spazio, abbandonato dal 2002, è in uno stato di degrado e necessita di una riqualificazione urgente per restituire valore e funzionalità all’area».

«La quarta e ultima osservazione – conclude Di Silvio – interessa la zona nord-est del Comune, tra Via della Pietrara e Via Formello. Si tratta di un’area già urbanizzata, dove sono presenti abitazioni civili e dove, sottolineo, non ci sono siti archeologici. Queste proposte non intendono in alcun modo sminuire l’importanza della tutela paesaggistica. Al contrario, mirano a promuovere una revisione del perimetro del vincolo, dopo 20 anni, adottando un approccio sostenibile e funzionale che tenga conto delle esigenze della programmazione strategica del territorio e della cittadinanza. Mi auguro che tali osservazioni siano accolte e valutate positivamente dalla Sovrintendenza, dal Ministero della Cultura e da tutti coloro deputati alla valutazione, affinché le aree sopra descritte vengano escluse dal vincolo».

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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