GUIDONIA – La premessa è la stessa. Frutto del copia e incolla tra una delibera e l’altra, dove è sempre «Intenzione di questa amministrazione orientare la pianificazione del territorio in base al principio di sostenibilità ambientale, sociale economica». È il refrain dell’urbanistica del «bene comune» e altre pinzillacchere usato per mitigare gli effetti sull’opinione pubblica di provvedimenti che mangiano suolo e modificano luoghi a beneficio dei privati. Così, a distanza di qualche giorno dall’approvazione della mega variante urbanistica del Centro agroalimentare di Roma (NE ABBIAMO SCRITTO QUI:  Il Pd e il M5S licenziano la «Variante Tavernelle» che «ruba» alla città 200 ettari di territorio) i 5Stelle assieme agli alleati del Partito democratico ci riprovano a orientare la pianificazione del territorio in difformità con il Piano regolatore originario: l’area interessata da un cambio di destinazione d’uso stavolta si trova nel quadrante di Marco Simone, Setteville Nord e Colleverde. Dove con la delibera 45 del 28 aprile 2022  ECCOLA la giunta municipale (su proposta dell’assessore all’Urbanistica Chiara Amati) ha dato via libera «all’atto di indirizzo per la verifica e revisione delle previsioni urbanistiche delle zone F1 e F4 in località Colleverde II, via Monte Bianco». Si è trattato di dare seguito alle richieste di una società (la 5M Srl con sede in via Monte Fumaiolo) che con istanza depositata al Comune di Guidonia Montecelio il 17 dicembre 2021 chiedeva di poter costruire su alcuni terreni (destinazione agricola, seminativo) «un centro sportivo con annesso locale commerciale» (ovviamente privati), in cambio della cessione di aree destinate a opere di urbanizzazione secondaria (un orto botanico di 5000 metri) a spese del proponente, tutto rivedendo gli standard urbanistici esistenti.

L’area oggetto degli interventi

L’orto botanico dato in cambio al Comune

Nella delibera di giunta si legge addirittura che «l’istanza prodotta dalla 5M Srl risulta connotata da un interesse pubblico evidente» nell’ambito della progettazione della Città dello Sport diffusa che l’amministrazione ha in mente di realizzare. Un progetto bellissimo che, però, dovrebbe poggiare su gambe pubbliche (e perseguire un vero pubblico interesse) e non su quelle del privato, evidentemente interessato ad investire sulle proprie proprietà fondiare per aumentarne il valore (con la strizzata d’occhio del Comune di Guidonia Montecelio). Un tempo nemmeno troppo lontano, i 5Stelle oggi attuatori di questa programmazione l’avrebbero bollata con poche inequivocabili parole: speculazione a vantaggio di pochi.

Ma ci sono altre domande che sorgono spontanee. Dopo 5 anni di paralisi del settore urbanistico, a poco più di un mese dal rinnovo del consiglio comunale e dall’elezione di un nuovo sindaco, perché l’amministrazione Pd e M5S ha voluto imprimere una tale accelerazione nel cambiare la destinazione d’uso di porzioni di territorio? A vantaggio di chi? C’è anche il fatto che gli atti d’indirizzo della giunta sono propedeutici all’approvazione della materia urbanistica da parte del consiglio comunale che però, attualmente, è privato delle funzioni nel periodo pre-elettorale e può deliberare solo di ordinaria amministrazione. Senza inoltrasi nel campo delle congetture che non sono mai utili e restando alle ipotesi (legittime): e se fosse un segnale per qualche elettore, magari in attesa da mesi di un responso positivo alle istanze presentate? O magari l’esigenza di qualche progettista spesso costretto a rimanere occulto di mettersi subito al lavoro? In tal caso le parole suggerire dai vecchi 5Stelle per definire il contesto non sarebbero molte: markette su tutte. 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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