GUIDONIA – È una delle attività che rientrano nella cosiddetta «gestione ordinaria» della riscossione delle tasse e imposte locali. Al Comune di Guidonia Montecelio, per due tributi considerati minori come l’Ici e la Cosap, ma soprattutto per la Tari (la Tassa rifiuti), le gestione ordinaria della riscossione è demandata alla Tre Esse Italia Srl, l’agente che inoltre si occupa di attività di accertamento e di recupero coattivo di tutti i tributi comunali. Soprattutto dalla gestione ordinaria della Tari e dell’ Ici/Cosap, con una certa continuità, la concessionaria si garantisce ricchi aggi. Con cadenza mensile, accompagnate da una puntuale rendicontazione, le somme riscosse dai contribuenti vengono ripulite delle provvigioni e trasferite sui conti correnti comunali.

I meccanismi di come funziona la riscossione ordinaria li ben descrive con un certo ingiustificato entusiasmo il Direttore esecutivo del contratto (Dec) Dino Luzi, dipendente interno, dal 2018 incaricato dall’amministrazione 5Stelle di vigilare sulla corretta applicazione del contratto in essere tra il Comune e la Tre Esse Italia, da marzo 2021 in proroga. Scrive il Dec a proposito della riscossione ordinaria della Tari nella relazione inviata al sindaco grillino Michel Barbet il 4 aprile scorso (numero protocollo 0053773): «La Tre Esse Italia provvede in piena autonomia alla gestione di tutte le procedure di riscossione ordinaria, quali: dotazione-aggiornamento-gestione ed utilizzo del software di gestione integrato al portale dei contribuenti, aggiornamento dichiarazioni, spedizioni avvisi di scadenza, attività di front-office, presentazione dei rendiconti degli incassi. Nell’annualità 2020, l’attività di spedizione ordinaria è stata eseguita entro le prescritte scadenze, nonostante i tempi ristretti imposti dall’emergenza sanitaria per l’emissione delle delibere di approvazione delle tariffe e delle relative date di scadenza. Si precisa che, a causa dell’emergenza sanitaria, diversamente dalle precedenti annualità, le scadenze della riscossione della Tari anno 2020, secondo quanto deliberato dal nostro Comune, si sono protratte anche nel 2021, con le conseguenti ripercussioni in tema di riscossione». Nella realtà il gettito nell’anno della pandemia è stato un vero disastro. Mai a livelli così bassi nella storia della città. E a dirlo sono i numeri. Gli stessi forniti dall’agente della riscossione, relativi non solo al 2020 ma all’ultimo quinquennio. Numeri impietosi che raccontano di una crescita esponenziale del tasso di evasione che ha segnato il picco proprio nell’anno del Lockdown, quando praticamente la metà dei contribuenti non ha pagato la Tari. Ma dal 2017, anno d’insediamento dei 5Stelle al governo di Guidonia Montecelio, l’incremento della morosità è stato un crescendo.

Stando alla relazione del Dec anche i disservizi legati al mancato recapito degli avvisi di pagamento ordinario da parte della società non sono mancati. Intere zone della città non hanno ricevuto gli avvisi di pagamento e, a detta di Luzi, «la problematica è stata arginata oltre che con l’attività di sportello anche con diversi comunicati stampa ed avvisi al pubblico che informavano l’utenza come reperire, anche telematicamente, le informazioni e i documenti necessari al versamento. La nostra «gola profonda» all’interno dell’Ente, al contrario racconta di situazioni ben diverse. Di un caos totale nella riscossione ordinaria della Tari, un servizio che già 4 anni fa i 5Stelle avevano promesso di internalizzare. Prospettiva ritenuta però impossibile, per via di una «situazione ormai talmente ingarbugliata, da condannare il Comune a tenersi la Tre Esse Italia senza soluzione di continuità, forse per questo da 20 anni vince l’appalto per la riscossione dei tributi». Ma andiamo ai numeri. Partendo da una evidenza: dai conti comunali mancano all’appello 23 milioni di euro relativi alle mancate entrare della Tari. Gli anni presi a riferimento sono gli ultimi 5.           

È «buco» di bilancio pari a 23milioni di euro quello creato dall’amministrazione 5Stelle negli ultimi quattro/cinque anni con il tramite della Tre Esse Italia, che non ha messo in campo efficaci pratiche per la riscossione. Riguarda la Tari non incassata tra il 2016 e il 2020. Un mare di soldi che mancano e che il Comune di Guidonia Montecelio ha dovuto reperire su altri capitoli di spesa per coprire i costi del servizio rifiuti. I dati li ha forniti la stessa Tre Esse Italia, pubblicati due settimane fa dal settimanale Tiburno. Numeri raccapriccianti. Nel corso del 2020 circa la metà dei contribuenti (il 44,32%) ha evaso la tassa e solo il 55, 68 l’ha pagata. A fronte di entrate stimate per 14.117.268,00 euro, solo 7.861.002,24 euro sono entrati nei conti correnti del Comune, determinando uno squilibrio di bilancio di 6.256.266,00 euro. Una voragine relativa al solo anno 2020. Ma andando indietro nel tempo si scopre che le cose non andavano meglio. Nel 2019 mancano all’appello entrate per 4.984.627,00 euro riferibili al 34,79% di contribuenti che non ha pagato la Tari, a fronte della quota riscossa che è stata di 9.334.144, 32 euro. Nel 2019 la spesa presuntiva del servizio era stata di  14.429.880,85,00 euro. D’altro canto, nel 2018, la riscossione ordinaria della Tari si era fermata a 9.969.032,00 euro, a fonte di entrate previste per 14.429.880,85 euro, ciò significa che ben 4.460.848,41 euro – pari al 30,91% della morosità – non sono stati riscossi. Somme mai entrate nelle casse del Comune. C’è poi da considerare un altro dato allarmante: il tasso di morosità è aumentato esponenzialmente negli anni di governo dei 5Stelle. Se è vero come lo è che nel 2017, anno d’insediamento dell’attuale amministrazione, l’evasione era decisamente più contenuta. Con 4.349.285,9 euro non versati, pari al 28,52%, contro il 71,48% rappresentato dai 10.902.079,47 euro incassati da Tre Esse Italia Srl. Addirittura meglio del 2016, quando si era registrata una morosità del 31,54%, l’equivalente di 4.149.319,16 euro, a fronte dei 9.007.453,44 euro incassati e pari al 68,46%. Grazie a una semplice operazione matematica è dunque corretto affermare che dai conti correnti del Comune, relativamente agli ultimi 5 anni, di cui 4 rappresentati appieno dall’azione amministrativa di Michel Barbet, mancano entrate per circa 23 milioni di euro. E il buco riguarda la sola Tari. Perché prendendo a riferimento le altre entrate tributarie le cose non vanno meglio. (To be continued 

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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