GUIDONIA – Paola De Dominicis, il civico vicesindaco e assessore all’Ambiente (privato però della delega ai rifiuti), vive su di sé le difficoltà dell’amministrazione civica che, dopo quasi un anno di governo, stenta a trovare la chiave per migliorare il decoro e la pulizia degli spazi pubblici: la città è ferma alla vituperata epoca grillina. In quanto a discariche a cielo aperto, erba incolta, malagestione del verde pubblico, l’occhio dei guidoniani non ha avuto la sua parte. La città resta una pattumiera e il servizio di raccolta dei rifiuti funziona a singhiozzo. L’allarme è arrivato diffusamente da tutti i quartieri nelle scorse settimane: ad Albuccione, Pichini, Villalba, Villanova, Montecelio, Setteville, non c’è niente che vada come dovrebbe. Il tam tam incessante sui social ha inevitabilmente portato l’operato di Paola De Dominicis sotto la lente d’osservazione della composita maggioranza civica, dove i consiglieri comunali eletti con i voti del vicino di casa, stentano a dare risposte sulle giungle spontanee nate a bordo strada, piuttosto che sui cumuli di rifiuti ovunque disseminati, risultandone, dal loro punto di vista, alquanto scossi e pronti a tutto per salvaguardare il consenso elettorale raggiunto in cambio di piccole promesse. Quindi, la battente comunicazione del sindaco Mauro Lombardo, deve avere ritenuto necessario aggiustare l’immagine dell’assessore finito nel mirino, trasferendone all’esterno un’altra, piuttosto irreale e più corrispondente alla «politica del fare».

È stato così che il vicesindaco ha iniziato a rilasciare dichiarazioni su potature straordinarie, pulizie di primavera, rimozioni di discariche abusive, recandosi ogni volta sui posti per farsi fotografare. Al culmine di questa campagna di comunicazione, a fianco di Lombardo, lo scorso 17 aprile, ha fatto visita ai dipendenti della società Tekneko-Fratelli Morgante presso la sede aziendale di via Lago dei Tartari. Un primo incontro al quale, fanno sapere dal Comune di Guidonia Montecelio, ne seguiranno altri. Una situazione oggettivamente anomala in cui ritrovarsi, per un assessore che non annovera tra le sue deleghe quella ai rifiuti. E la società, il fatto è noto, svolge in appalto il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento degli Rsu. Con una nota stampa dedicata, i Nostri, spiegano quindi di avere discusso con i dipendenti (della società privata di cui sopra) «dei livelli di pulizia e decoro della città, della qualità del servizio e delle condizioni di lavoro degli operatori ecologici». Il sindaco ha detto di mirare ad una collaborazione «più proficua e ad una maggiore sinergia operativa per migliorare le attività svolte attraverso la soluzione di alcune problematiche tecniche e organizzative. L’obiettivo finale  – ha aggiunto – è quello di efficientare il processo di raccolta dei rifiuti». Quanto all’assessore senza delega ai rifiuti, De Dominicis ha parlato delle prospettive a breve termine: «Come amministrazione comunale – ha dichiarato – ci siamo dati, da subito, l’obiettivo di avere una città ancora più pulita, un obiettivo raggiungibile, che presuppone l’impegno di tutti: Comune, Tekneko, cittadini. Ognuno è chiamato a fare la sua parte per rendere più accogliente Guidonia Montecelio».

Ora, se lo scopo della visita, come è ragionevole pensare, fosse la spicciola esigenza di una visibilità mediatica in un momento oggettivamente difficile per l’amministrazione, sarebbe comunque difficile da spiegare sotto il profilo dell’opportunità. Il fatto si potrebbe perfino leggere come una ingiustificata ingerenza nelle attività di un operatore commerciale, il cui servizio svolto per il Comune è vincolato al contratto di pubbliche forniture tuttora in essere. Il sindaco e l’assessore senza delega ai rifiuti, avrebbero poi tutti gli strumenti per fare valere le ragioni dell’ente comunale, in caso di ripetuto disservizio, avvalendosi del direttore dell’esecuzione del contratto (Dec), un professionista profumatamente pagato per fare funzionare il complicato meccanismo tecnico amministrativo della raccolta dei rifiuti. Il quale già prevede un numero, seppur limitato, di interventi per la rimozione delle micro discariche e tutti gli strumenti per l’ottimizzazione del servizio.

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Chi scrive, per molti anni (qualche decennio) è stata abituata a vederne di ogni colore in questa città, e la inopportuna, anomala visita politico istituzionale alle maestranze di Tekneko ha riportato alla memoria quei tempi, ritenuti lontani, dell’Ipi di Angelo Deodati, la società capostipite nella gestione dell’ex discarica dell’Inviolata, divenuta nelle sue evoluzioni aziendali il crocevia di fortune politiche legate al mondo dei rifiuti e finite nella polvere delle inchieste giudiziarie. Ci si chiede se, all’interno della composita maggioranza civica che governa il Palazzo, ci sia qualche voce che non ha gradito le improvvide performances del sindaco e dell’assessore senza delega ai rifiuti alla Tekneko. Se ancora esista qualche forma di dissenso oltre il muro invalicabile del convenzionale «vincolo di maggioranza» che riduce inevitabilmente tutti al silenzio. Quanto all’opposizione consiliare, ancora una volta risulta non pervenuta.  

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AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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