GUIDONIA – In questa nota, Michele Venturiello, avvocato, già consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, spiega perché le norme di attuazione del nuovo  Ptpr  (Piano territoriale paesistico regionale), approvato dalla Regione Lazio a trazione Pd e M5S nell’aprile del 2021, hanno superato tutti gli ostacoli di carattere tecnico finendo per favorire l’uso di via dell’Inviolata quale strada di accesso al Tmb. E con il beneplacito della Soprintendenza. Insomma, i due partiti degli pseudo ambientalisti nostrani, ora alleati (anche) al governo della città, la battaglia contro l’impianto cerroniano la fanno solo di facciata e a spese dei contribuenti condannati a pagare le cause perse al Tar, perché al dunque, nel Ptpr riscritto dopo la bocciatura della Corte Costituzionale, i tecnocrati Giallo-Rossi ci si sono messi d’impegno per soddisfare il «Re» dei rifiuti e superare tutte le criticità che erano d’intralcio a una piena legittimazione dell’impianto. Ce lo racconta Michele Venturiello.

Gentile Elisabetta,  vorrei inserirmi nel dibattito che i tuoi articoli accendono quando si parla di via dell’Inviolata e più in generale della prossima messa in funzione del TMB. Quello che vorrei affrontare in questa modesta lettera, con finalità di chiarificazione (almeno lo spero), potrebbe avere come titolo: «ANCHE LA SOPRINTENDENZA ABBANDONA GLI AMBIENTALISTI NOSTRANI». Per chi ha vissuto tutti gli eventi che hanno caratterizzato la costruzione del TMB, come me ad esempio, sa per certo che il ruolo della Soprintendenza, a partire dall’approvazione dell’Aia del 2010, è stato un ruolo rilevantissimo, tanto nei procedimenti amministrativi, quanto in quelli penali. Al di là del contestato parere paesaggistico all’Aia, il vero colpo di teatro fu il cosiddetto «Vincolone»; ovvero la dichiarazione di notevole interesse pubblico che riguardò, nel settembre 2016, centinaia di ettari di territorio comunale, ricomprendendo in esso tutto il sito della discarica dell’Inviolata, per la verità già chiuso e in gestione post operativa, e l’area dove nel frattempo era stato costruito il TMB.

Gli ambientalisti, che si sono sempre battuti con ogni mezzo per contrastare il TMB, gridarono giustamente vittoria ritenendo di avere fermato l’ecomostro (!?!?). Non sto qui a ripercorrere tutte le fasi di questa vicenda, ma leggendo le carte temo che gli ambientalisti, che hanno trovato la loro massima rappresentanza nelle istituzioni (Regione e Comune) in questi anni, non potranno spogliarsi delle loro responsabilità politiche. Con la dichiarazione di notevole interesse pubblico del settembre 2016, la Soprintendenza aveva ricompreso via dell’Inviolata nel sistema denominato «Paesaggio Naturale agrario» e il sito della discarica e del TMB all’interno del sistema «Paesaggio agrario di rilevante valore», anche se il TMB non era riportato nelle mappe perché non ritenuto, dalla Soprintendenza, legittimato, doveva essere evidentemente demolito. Inoltre, l’area della discarica e del TMB rientravano anche nell’Ambito denominato «Recupero e valorizzazione paesistica» che comportava azioni positive anche per il ripristino del paesaggio con interventi demolitivi e ri-localizzazioni.
Nel dicembre 2017, tuttavia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale autorità di ultima istanza, legittima sostanzialmente il TMB per la dedotta assenza del parere paesaggistico all’Aia. Al Comune ci sono già i massimi rappresentati di chi combatte per il nostro ambiente, alla Regione comanda il Pd che a Guidonia (con operazione magistralmente ipocrita e trasformista) ha sempre detto di combattere contro il TMB, il Governo nazionale è nelle mani dell’On.le Gentiloni, espressione sempre del Pd.

A questo punto, giunge a compimento il PTPR (Piano territoriale paesistico regionale) strumento a valenza normativa e vincolante che racchiude tutti i vincoli e le discipline sull’intero territorio regionale. Dopo un sorprendente annullamento da parte della Corte Costituzionale con la sentenza n. 240/2020 del PTPR approvato dalla Regione Lazio il 2 agosto 2019 e tutti gli atti conseguenziali, il PTPR è stato riproposto e approvato ad aprile 2021. Ebbene, nel nuovo e vigente PTPR troviamo: via dell’Inviolata è sempre inserita nel Paesaggio naturale agrario, ma troviamo disegnato, oramai legittimato anche per la Soprintendenza, l’impianto TMB, mentre sparisce dall’area della discarica e del TMB la sottoposizione di «Ambito di Recupero e valorizzazione paesistica».
Tutto ciò mentre alla Regione il M5S governa con il Pd e al Comune regna sovrana sempre la massima espressione del nostro ambientalismo con il M5S. Ora, ai molti questo vorrà dire poco, ma a leggere le norme di attuazione del PTPR scopriamo che, ad esempio, via dell’Inviolata può benissimo essere adeguata anche con correttivi che valorizzino il paesaggio ma certo non può essere chiusa. Si legge (art. 23 tab. B punto 7.3 Infrastrutture di trasporto esistenti): «Si applica l’art. 14. La relazione paesaggistica deve contenere elementi di valutazione per la compatibilità con il paesaggio circostante, in relazione anche alle modificazioni dell’assetto percettivo, scenico e panoramico nonché contenere proposte di mitigazione dell’impatto sul paesaggio urbano o rurale. Deve inoltre prevedere sistemazioni paesistiche che favoriscano l’inserimento del tracciato nel contesto urbano o naturale agrario e di miglioramento della qualità paesaggistica complessiva».

Ora l’art. 14 prevede, per quanto qui interessa, che sono consentiti, tra tante altre cose, anche impianti di vario genere, «e gli adeguamenti funzionali e le opere di completamento delle infrastrutture e delle strutture pubbliche». Senza contare che l’articolo in questione rende sempre possibile gli interventi dell’art. 11 comma 3, in cui si aprirebbe un mondo perché riguarda i Piani dell’Ambito territoriale ottimale anche in materia di rifiuti. Allora, questa benedetta strada sarà adeguata al trasporto dei mezzi per raggiungere il TMB, certamente con nulla osta paesaggistico ma non si vede come possa essere negato. Infine, per il sito della discarica e del TMB, l’art. 25, Tab B punto 4.8 «Discariche, impianti per lo stoccaggio, impianti per il recupero, impianti per il trattamento o lo smaltimento dei rifiuti», come definiti e disciplinati dal d.lgs. 36/2003 e dal d.lgs. 152/2006, compresi autodemolitori prescrive che è «consentita la prosecuzione di attività in atto legittimamente autorizzate previa valutazione di compatibilità con i valori riconosciuti del paesaggio agrario in sede di rinnovo delle autorizzazioni e subordinatamente alla realizzazione di misure ed opere di miglioramento della qualità paesaggistica del contesto da documentare dettagliatamente nella relazione paesaggistica. È altresì consentito l’adeguamento tecnologico». Anche il TMB trova conferma.

Quanta retorica in questi 10 anni per poi, quasi una legge fisica immutabile, chi ha strillato di più nella migliore delle ipotesi è stato incapace di porre in essere una sola azione nella direzione che indicavano ai loro elettori. Non sarebbe stato meglio avere già in funzione il TMB con vantaggi, veri, per l’ambiente cittadino, con un controllo della comunità locale sull’attività del privato, ed oggi avere la possibilità di presentare i progetti previsti dal PNRR? Segnalo, infatti, che nell’Investimento 1.1: Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti, di cui alla Componente 1 che si prefigge di perseguire una piena sostenibilità ambientale migliorando la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud, sono previsti ben 1,50 miliardi di euro.

Termino con un piccolo auspicio. Volessero i big del centro-destra di Guidonia iniziare a confrontarsi sul problema dei rifiuti, magari cercando alleanze larghe, come su altri temi molto concreti, e prospettare ai propri elettori riflessioni e prospettive in questo ambito per chiedere a breve il voto dei cittadini. Lo prometto, se inizieranno a discutere di questi temi li voterò (ma con me hanno la vita facile, non voterò mai questo Pd e il M5S. (mi.ve)

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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