Guidonia teatro dell’assurdo, ritardi e disorganizzazione, i candidati se ne vanno: al Comune salta il concorso
GUIDONIA – Tensione alle stelle, lacrime, qualche crisi di nervi: hanno aspettato due ore al freddo di poter sostenere i quiz di selezione nel concorso atteso 5 anni per le progressioni verticali, decidendo alla fine di sfilarsi in blocco.
Sono le 17:44 quando l’ultimo dei pretendenti firma il foglio della resa. Una buona parte dei 23 candidati (per 3 posti di categoria C) lo aveva già fatto prima di recarsi alla Stazione dei carabinieri per denunciare con un esposto la straordinarietà del fatto. Uniti hanno scelto di disertare contro quello che giudicano un comportamento inaccettabile e irrispettoso, un ritardo del presidente della commissione giudicatrice che si è protratto per ore, lasciando i candidati in uno stato di incertezza e tensione.
Così, ieri pomeriggio, sulla piazza Matteotti è andata in scena una pagina del teatro dell’assurdo, presenti i rappresentanti dell’unione sindacale di base e alcuni consiglieri comunali. Il concorso è saltato e potrà essere riconvocato entro il 31 dicembre. Almeno così ha detto il sindaco 5Stelle Michel Barbet materializzandosi intorno alle 18:30 in aula consiliare, lo spazio dove la prova si sarebbe dovuta tenere. Andrà riconvocata la commissione nella sessione straordinaria, con ulteriori costi per l’Ente.
Maria Grazia Marcucci, dirigente che al Comune di Rieti ha lasciato il posto alla collega proveniente da Guidonia Maria Lombardi, si fa pagare 600 euro per presiedere la commissione giudicatrice in qualità di membro esterno. Ieri si è presentata in ritardo derubricando però il fatto a «una normalità» nei concorsi pubblici dove «l’attesa per i candidati può durare ore». Tutto normale insomma, e tornare una seconda volta a valutare gli aspiranti presupporrà un ulteriore impegno di spesa per incarico e trasferta.
Molto non ha funzionato nell’organizzazione accusano i consiglieri comunali presenti, Arianna Cacioni (Lega) Emanuele Di Silvio e Paola De Dominicis (Pd) e Giovanna Ammaturo di Fratelli d’Italia solidali con i candidati, e sotto la lente finiscono i comportamenti degli altri due membri della commissione, i funzionari comunali Alberto Latini e Antonio Capitano che alle 16.00, orario fissato per l’inizio dei quiz, non hanno provveduto a prendere le presenze e accompagnare i candidati in aula consiliare. Questa sarebbe stata per Cacioni la corretta pratica in attesa dell’arrivo del presidente, evitando il caos. Ma nel palazzo 5Stelle la disorganizzazione dell’indirizzo politico sembra avere riverberi sul normale funzionamento degli uffici e la confusione regna sovrana.