GUIDONIA – La letterina non è convenzionale. Una di quelle indirizzate a un amico che non può fare niente di quanto gli chiedi ma tu lo chiedi lo stesso. Michel Barbet, il sindaco grillino di Guidonia Montecelio, schiacciato dalle polemiche alimentate da qualche ex, l’ha scritta  l’8 agosto scorso. Da quel momento la missiva è stata continuamente evocata come la ricetta per fermare il Tmb (anche se nessuno l’ha mai letta all’infuori di qualche addetto ai lavori). Il documento è rimasto segreto per un mese, io però ne sono entrata in possesso e intendo analizzarne i passaggi per calibrarne l’efficacia. 

Gentile ministro Sergio Costa è l’incipit informale, scelto al posto di un più solenne Egregio. «Con la presente intendo chiederLe un incontro istituzionale per rappresentare le preoccupazioni e la contrarietà della nostra Amministrazione Comunale a qualsiasi ipotesi di apertura del TMB di Guidonia Montecelio»: fin qui tutto chiaro. «È necessario ribadire che Guidonia Montecelio non è nelle condizioni di sostenere un impianto per il trattamento dei rifiuti, in particolar modo in una zona di alto pregio naturalistico, come quella del Parco archeologico dell’Inviolata, che lo Stato e le Amministrazioni locali hanno il dovere di valorizzare»: anche qui tutto chiaro anche se impreciso. L’impianto è stato costruito fuori dai confini del Parco, in un’area industriale fortemente urbanizzata. C’è poco altro, se non la richiesta di una revisione del decreto Clini famigerato. Definito (il decreto) come «rischioso per la salute dei cittadini». Che altro aggiungere? Ecco la «letterina», molto sintetica e scarsamente argomentata. Che ognuno si faccia la sua opinione.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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