GUIDONIA – Dopo decenni potrebbe finire l’epoca degli appalti e subappalti nei servizi dell’igiene urbana. A cominciare da quello principale con Tekneko Fratelli Morgante, la società che gestisce la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella terza città del Lazio.

Questi, almeno, sembrerebbero essere gli intendimenti della giunta municipale che, con la delibera 41 del 28 aprile scorso (ECCOLA) ha adottato «l’approvazione dello studio di fattibilità e progetto sulla internalizzazione del servizio di igiene urbana nel Comune di Guidonia Montecelio». Un passo verso la gestione in house del ciclo dei rifiuti, arrivato su proposta del dirigente all’Ambiente Alberto Latini e dell’assessore Antonio Correnti (M5S). Lo studio di fattibilità era stato affidato dal Comune di Guidonia Montecelio al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) – grazie ad una convenzione sottoscritta tra le parti il 30 settembre del 2021 – con la determinazione 232  del settore Ambiente del 18 ottobre scorso. Studio che è stato consegnato a gennaio e successivamente integrato su istanza dell’Ente. In particolare, venivano richiesti al Cnr chiarimenti sull’impiego del personale. Ovvero, se in caso di internalizzazione del servizio, dovesse «essere assunto personale con concorso pubblico o con altra procedura», e se potesse o meno «considerarsi applicabile la clausola sociale ex art. 50 del Codice degli appalti del personale attualmente impiegato nel servizio di igiene urbana».

Il Cnr si è dichiarato incompetente a fornire qualunque parere sul personale (la questione resta indefinita), ma ha comunque integrato lo studio. Esprimendosi «sulla sostenibilità dell’internalizzazione del servizio anche in mancanza di un impianto di sfruttamento della frazione organica e l’eventuale produzione di metano». I termini del testo restano al momento segreti, lo studio non è pubblicato e non è stato reso pubblico. Resta aperto il ragionamento sui motivi che hanno portato la giunta a trazione Pd e M5S all’adozione in extremis «dello studio di fattibilità su internalizzazione del servizio di igiene urbana». Una idea dei 5Stelle all’orgine del mandato del sindaco Michel Barbet (era il 2017), passata attraverso due consulenze affidate negli anni e costate 50mila euro. Questa «svolta» nella gestione, potrebbe però anche trovare spiegazione nella necessità degli stellati giallo rossi, dopo un quinquennio, di rendere conto agli elettori dei livelli di realizzazione dei punti programmaci e del rispetto degli impegni assunti. Quanto invece il progetto sia concretamente realizzabile nei fatti e in che tempi è tutto da sperimentare.

Attualmente il servizio è svolto dalla Tekneko – società avezzanese del patron Umberto Di Carlo che vanta una lunga e consolidata esperienza nel Lazio, in Abruzzo e anche in Puglia –  in forza di un contratto siglato lo scorso anno. L’appalto vinto da Tekneko nel 2021 prevedeva l’affidamento per un periodo triennale, rinnovabile, eventualmente, per ulteriori due anni. Una opzione di interruzione anticipata, in caso di ripensamenti, che il Comune dovrebbe esercitare nell’anno precedente alla scadenza dei 3 anni, ovvero nel 2023.

Se la strada tracciata dai 5Stelle (e dal Pd) a fine di mandato – si vota per il rinnovo dell’amministrazione il 12 giugno – porterà davvero all’internalizzazione del servizio lo si capirà con l’insediamento del nuovo sindaco. Con certezza non sarà Barbet, ma se dovesse prevalere il candidato dei partiti della coalizione progressista (già presenti in giunta) le linee programmatiche licenziare dall’esecutivo, c’è da immaginarlo, rimarrebbero invariate. D’altro canto, sono anni che l’idea di una gestione in house del servizio integrato dei rifiuti in simbiosi con il vicino Comune di Tivoli e con l’Asa (la azienda municipalizzata tiburtina) si è fatta largo nella testa dei 5Stelle, incontrando il favore del Partito democratico.

Leggi anche  Idea Asa Spa, i 5Stelle vogliono regalare l’appalto alla municipalizzata di Tivoli. Senza fare la gara

Frutto di questa programmazione è l’impianto territoriale per il trattamento aerobico della frazione organica che l’amministrazione Pd e M5S alle ultime battute ha in mente di realizzare tra il Centro agroalimentare di Roma (Car) e l’area industriale di Tavernelle. Il «Tmb dell’umido» (così lo ha difeso il capogruppo dem Mario Lomuscio su Il Messaggero) è stato pensato a disposizione dei comuni dell’Ambito territoriale ottimale (ATO) individuato dal Piano dei rifiuti licenziato nell’agosto del 2020 dalla Regione Lazio.

Leggi anche Appalto rifiuti, dopo l’avvocato spunta l’ingegnere: il «pallino» Asa dei 5Stelle costa 50mila euro di inutili consulenze

La gestione, i costi di trattamento e smaltimento, la tariffa puntuale assieme alla diminuzione della Tari (la tariffa comunale sui rifiuti) saranno i punti nevralgici dei programmi elettorali non ancora depositatati, quello del candidato progressista potrebbe addirittura aver trovato ispirazione nello studio del Cnr appena adottato dalla giunta municipale. Che succederà nei prossimi mesi? Lo si scoprirà dopo le elezioni. Perché l’idea dell’internalizzazione del servizio di igiene urbana potrebbe piacere al nuovo sindaco anche se non dovesse essere il «progressista» Alberto Cuccuru   

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

Nessun Commento

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.