Guidonia – Rimpasto, Mauro Lombardo e il rebus della nuova giunta (con o senza Michele Venturiello?)
GUIDONIA – Stando alle voci, gli incontri si sarebbero moltiplicati negli ultimi giorni. Il sindaco Mauro Lombardo sarebbe stato perentorio con gli interlocutori di «Città Nuova» Arianna Cacioni e Michele Venturiello: uno tra voi deve lasciare il consiglio comunale per venire ad affiancarmi in giunta. Lombardo, avrebbe anche espresso una preferenza: sarebbe meglio che a lasciare l’assise fosse l’avvocato, pedina centrale di una componente (politica) forte, che passa ancora per l’ex sindaco Eligio Rubeis e per l’altro (potente, anche se defilato nelle trattative, più in generale dalla maggioranza) consigliere di «Città Nuova» Andrea Mazza.
L’offerta messa sul tavolo da Mauro Lombardo (per Michele Venturiello) sarebbe irrinunciabile. Un assessorato di prima fascia, da alcuni indicato nell’Urbanistica. Un settore in sofferenza e dal quale, già nelle prossime settimane, potrebbero partire scossoni di varia natura in assenza di una guida forte e autorevole quale sarebbe, appunto, l’avvocato di Setteville, docente universitario con la giusta esperienza nella ricerca del cavillo e della soluzione a portata di problema. Il sindaco gli avrebbe chiesto un’assunzione di responsabilità con le dimissioni dal consiglio comunale, quell’aiuto fin qui mancato nel tirare la carretta dell’esecutivo attraverso i prossimi tre anni di amministrazione, dove servirà un cambio di passo deciso dopo un biennio, appena trascorso, scivolato via senza smalto tra festicciole di piazza e commissioni da bar dello sport, che poco hanno prodotto, per gli assessorati, in termini di atti e provvedimenti. Lombardo vedrebbe quindi bene Venturiello «capo» dell’Urbanistica, magari nel doppio ruolo di suo vice per trattare (anche) il prima persona le logoranti faccende interne al Palazzo. Prenderebbe il posto di Anna Mari, l’altro avvocato di componete, fedelissima di Eligio Rubeis, scelta all’indomani della vittoria elettorale da Andrea Mazza e con la desistenza di Venturiello e Cacioni. Con le dimissioni di Venturiello, Anna Mari entrerebbe in consiglio comunale come prima dei non eletti.
Il giorno dell’azzeramento
Ancora i bene informati, che trascorrono ore nei corridoi o al telefono, parlano di oggi martedì 30 gennaio come del D-day. Il giorno dell’azzeramento della giunta già annunciato da Lombardo a fine 2023. Con Anna Mari, a prendere la porta d’uscita dall’esecutivo, dovrebbe essere Stefano Salomone, titolare di Personale e Commercio, civico sostenuto inizialmente dalla lista «Guidonia Montecelio Domani» e dai consiglieri comunali Maurizio Remoli e Alessia Croce poi trasmigrati nel gruppo misto ma vicini, politicamente, a Fratelli d’Italia nella componete dei Gabbiani di Fabio Rampelli. Fuori dall’assessorato al Bilancio, anche Alberto Cuccuru, dopo l’addio alla giunta e alla maggioranza annunciato dal Partito democratico.
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I punti fermi e gli inamovibili
Secondo i rumors di Palazzo, tra gli intoccabili della giunta uscente (da riconfermare) ci sarebbero Cristina Rossi e Mario Proietti. La prima, fedelissima del dirigente politico Aldo Cerroni, rimarrà quasi certamente assessore ai Servizi sociali, Piano di zona e delegata del sindaco allo Sport in quota «Guidonia Montecelio Domani», lista fondata dallo stesso Cerroni; il secondo, sostenuto dai consiglieri de «Il Biplano» è dato come inamovibile dai Lavori Pubblici, settore nel quale è invece previsto un cambio di dirigente (arriva dal Comune di Palombara Sabina, si tratta di Paolo Caracciolo, architetto che prenderà il posto di Annalisa Tassone presto destinata ad altro incarico). Con l’azzeramento della giunta, si apre invece in valzer per gli altri che mirano alla riconferma nel secondo esecutivo Lombardo. Paola De Dominicis (lista «Civici»)potrebbe perdere le deleghe all’Ambiente e passare al Personale, più blindata appare invece la posizione di Michela Pauselli («ConSensoCivico») alla Cultura. La casella del Bilancio – l’indiscrezione viene confermata da più parti – al posto di Alberto Cuccuru andrebbe un uomo (o una donna) della galassia di Fratelli d’Italia, indicato, sembrerebbe, dai rivoli locali della corrente interna che fa capo al ministro Francesco Lollobrigida. Un tecnico esperto di numeri e finanza, un politico con indosso la mimetica civica, comunque espressione del principale partito italiano rappresentato in consiglio comunale dal capogruppo Adalberto Bertucci e da Augusto Cacciamani. La crisi formale che si apre con l’azzeramento della giunta dovrebbe risolversi in tempi rapidi, nel giro di una settimana. La prima del mese di febbraio, in tempi carnevaleschi.