GUIDONIA – A chi osserva può sembrare un deposito di stoccaggio di Raee, acronimo usato per identificare i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Materiali tenuti lì in attesa di finire sul florido mercato del ciarpame. Invece è il Centro di raccolta comunale di via Lago dei Tartari, indicato dal Comune di Guidonia Montecelio quale punto di trasferenza di rifiuti ingombranti gestito dalla Tekneko, società che ha in appalto il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti nella terza città della regione.

La situazione è la stessa quasi tutti i giorni, come dimostrano il video (pubblicato qui sotto) e le foto scattate questa mattina (venerdì 1 aprile). L’area è praticamente una discarica a cielo aperto che si trova a pochi metri dal Palazzetto dello Sport, dove quotidianamente si allena una importante squadra di Serie A2. Per dirla col sindaco Michel Barbet si tratta della struttura fiore all’occhiello della Città dello Sport, pensata dall’amministrazione comunale nella zona del Planet del Bivio di Guidonia, già ritrovo di runners e sportivi. Come è possibile, dunque, che il Centro versi in queste condizioni?

A detta del responsabile che per Tekneko gestisce il punto di raccolta, sarebbero molteplici le cause, su tutte l’assenza di una recinzione che, dal lato alle spalle del Polisportivo, consentirebbe a chiunque l’accesso. In primo luogo agli ignoti ladri di materiali elettronici provenienti dagli accampamenti abusivi del vicino quartiere di Albuccione, prevalentemente camminati e rom, di solito dediti al mercato nero dei componenti elettronici, sottratti in questo modo al legale e regolare sistema di smaltimento. «Ogni giorno siamo costretti a denunciare effrazioni – le parole del responsabile – anche oggi abbiamo segnalato al Comune l’ennesimo episodio di vandalismo, gente che entra, tira fuori i materiali dalle ceste di raccolta creando l’effetto discarica. I furti sono all’ordine del giorno».

Tra le cause dell’accumulo disordinato, c’è anche il patologico rallentamento della filiera dei rifiuti, dovuto alle difficoltà riscontrate nel sistema di smaltimento, causa blocchi con conseguenti ritardi dei consorzi autorizzati. Certo, se un privato qualunque usasse un’area di proprietà nello stesso modo si ritroverebbe alla porta i carabinieri forestali e i vigili urbani, quali esecutori di una ordinanza di sgombero e ripristino dei luoghi adottata dal sindaco «sceriffo» dell’Ambiente Michel Barbet, ma in questo caso cosa potrebbe fare il grillino, denunciare e multare se stesso?. Comunque la si veda, un vero paradosso. Che nelle condizioni date dovrebbe comportare la chiusura frequente del Centro con gravi ripercussioni sulla qualità del servizio offerto ai cittadini. Così, però, la gestione dei Raee è tutt’altro che a norma. Oggi comunque l’area è stata ripulita e sistemata dopo la segnalazioni fatta da chi scrive al responsabile del Centro di raccolta, ma domani? 

Guarda il video ⬇️

          

 

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

1Commento
  • Giovanni C.

    Per non parlare della “strada” che gli utenti debbono percorrere con le proprie vetture per raggiungere l’isola ecologica da via dei Tartari.
    Se si prende una buca, più che altro fossa, c’è il rischio che oltre ai rifiuti ingombranti si debba conferire anche la propria autovettura.

    Aprile 1, 2022

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