Guidonia – Progressioni verticali, il Comune nega la pubblicazione dell’atto in più versioni: eccole tutte e tre
GUIDONIA – Un «mero errore materiale» corretto «a-posteriori» direttamente sull’atto non ancora pubblicato, che non aveva quindi iniziato a produrre effetti di legge. Non c’era dunque alcuna necessità di procedere con una errata corrige e una ripubblicazione, dopo l’annullamento in autotutela della determinazione precedente, irrimediabilmente viziata. Niccolo Roccolino, il dirigente al Personale del Comune di Guidonia Montecelio, «smonta» così, in due paginette di relazione, la tesi di ogni possibile manipolazione della determinazione 180 (del 23 dicembre 2021), l’atto di nomina della commissione esaminatrice del concorso interno sulle progressioni verticali. A chiedere chiarimenti erano stati 8 consiglieri di opposizione con una interrogazione al sindaco Michel Barbet e all’assessore Andrea Saladino, presentata all’indomani della comparsa, su questo sito d’informazione indipendente, di alcuni articoli sulle stranezze riportare dalla determinazione 180 del 23 dicembre 2021 a firma dello stesso Roccolino.
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Un atto esistente in tre versioni. Nella prima veniva indicato come responsabile del procedimento (Rup) Enzo Magnarella, candidato nello stesso concorso e poi risultato vincitore. La seconda versione riportava invece il vicecapo del personale Maria Tiziana Di Giovanni quale Responsabile del procedimento. La terza, infine, è quella incompleta, mancante di intere parti dell’atto, tra cui la firma digitale del dirigente. Priva di indicazioni relative al Rup, tenuta dal principio «nascosta» all’interno della sezione «amministrazione trasparente» del sito istituzionale.
«La correzione dell’atto, attraverso una semplice correzione a-posteriori, è avvenuta nel momento in cui si aveva la certezza che lo stesso non si trovava ancora nella fase della pubblicazione in quanto non risultava presente sull’albo pretorio dell’ente», scrive, tra le altre cose, il dirigente in una nota «chiarificatrice» (ECCOLA: Relazione Roccolino) inviata al responsabile della «Prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune di Guidonia Montecelio» (Rac) Livia Lardo. Insomma, per il dirigente sarebbe tutto regolare l’iter relativo alla selezione interna al Comune di Guidonia Montecelio. Privi di fondamento i sospetti che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Che la nomina ad «istruttore» delle procedure relative al concorso a cui partecipava come candidato, potesse aver inficiato gli atti di nomina della commissione impegnata ad esaminarlo (a decretarlo vincitore) e con essi la validità della stessa selezione.
Roccolino ne è certo. L’atto non era pubblicato e dunque non possono esisterne più versioni all’esterno, né era necessario annullare tutto e ricominciare daccapo. Dalla relazione controfirmata dal funzionario Maria Tiziana Di Giovanni (e consegnata per conoscenza ai consiglieri che chiedevano conto della regolarità della procedura), si apprende, inoltre, che quel fatal 23 dicembre, ad indurre in errore l’estensore dell’atto, sarebbe stata «la concitazione dei momenti» dovuta alla sostituzione di un commissario che proprio nella giornata della prova aveva dato forfait. Motivo per cui, il «redattore dell’Ente», avrebbe sbagliato «la trascrizione nella fase della copiatura del testo all’interno della procedura informatica per la composizione dell’atto, non immediatamente evidenziata alla prima lettura». Inoltre – si legge – «il dottor Enzo Magnarella in quella giornata non risultava presente in ufficio né lo era stato il giorno precedente in quanto in ferie, come desumibile dal cartellino delle presenze dei giorni in questione».
Eppure l’atto incriminato è stato pubblicato. E in tre versioni. La prova è il fatto che chi scrive ne è in possesso. A dimostrazione che la determina 180 è stata corretta quando aveva iniziato a produrre effetti di legge e la legittima procedura avrebbe invece comportato la revoca in autotutela per rimuovere il conflitto d’interesse in capo al Rup, al tempo stesso candidato e vincitore. Gli accertamenti, adesso, dovranno riguardare le tempistiche. Ovvero se l’errore è stato scoperto a selezione già terminata. E, invece di annullare il concorso e rifarlo, si è invece deciso di metterci una toppa così, alla peggio del peggio. Certo è, che il rispetto della Trasparenza avrebbe comportato la revoca dell’intera procedura concorsuale.
Sulla vicenda, oltre all’interrogazione, i consiglieri del Nuovo Polo Civico Paola De Dominicis, Luca Bufalieri, Tommaso Carnevali e Alessandra Ferri, insieme a Giovanna Ammaturo di Fratelli d’Italia, Arianna Cacioni di Forza Italia, Claudio Caruso di Leu e Loredana Roscetti della Lista «Impegno Comune» hanno presentato un esposto alla Procura di Tivoli.
Di seguito le tre versioni della determina 180. L’atto, nei giorni a ridosso del concorso, non solo risultava pubblicato ma anche più volte scaricato, dunque pubblico e al centro di infuocate polemiche.