GUIDONIA – Tecnicamente non fa una piega. Il Partito democratico non è, del resto, forza politica che ha contribuito all’affermazione civica nel turno decisivo delle elezioni comunali di primavera. Il fatto è noto. I democratici locali portavano Alberto Cuccuru. L’avvocato scout che avrebbero visto volentieri sindaco al posto di Mauro Lombardo. Quest’ultimo scelto quindi come ripiego e solo nel ballottaggio, quando dalle urne era arrivato il verdetto senza possibilità di appello: il Pd fuori dai giochi e decisamente perdente. È stato allora, con la paura della sconfitta contro il centro destra, che Mauro Lombardo, poi divenuto sindaco di una anomala maggioranza allargata, siglò l’accordo del compromesso e della vittoria. Cedendo a Cuccuru un posto in giunta (ne fece l’assessore al Bilancio) portando così il Pd al governo cittadino.

Niente però è bene quel che non finisce bene. E qualche distinguo comincia a delinearsi tra i civici originari (quelli gambe in spalla e pedalare) che fecero l’impresa e gli imbucati dell’ultimo momento. Se è vero (come lo è) che dalla prima riunione di una maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi Lombardo ha escluso i democrat. Nessuna convocazione risulta arrivata all’indirizzo dei consiglieri comunali Emanuele Di Silvio, Rossella Nuzzo, Mario Lomuscio, Simone Guglielmo, nei mesi scorsi saldamente schierati dalla parte di Lombardo quando si è trattato di votare i provvedimenti d’aula (comprese le linee programmatiche). Quello in essere sembra più un accordo di «desistenza» tra il sindaco e ogni singolo componente del gruppo consiliare dem che una intesa politico programmatica condivisa (e mal digerita) da una maggioranza civica frastagliata dove convivono sensibilità diverse.

La riunione di maggioranza, convocata per mercoledì alle 19.00, deve affrontare le criticità di gestione emerse in questi mesi. Questioni sensibili su cui la compagine eterogenea che sostiene Lombardo rischia di spaccarsi. Su tutte, ci sono i fatti dell’Urbanistica. Il settore strategico del Comune di Guidonia Montecelio è di fatto governato nel segno della continuità con l’amministrazione precedente targata Pd e M5S. Una situazione che ha determinato più di qualche mal di pancia tra i civici, a cominciare dalla conferma (decisa da Lombardo) di lasciare al suo posto il dirigente fiduciario individuato in illo tempore dell’ex sindaco pentastellato Michel Barbet. I rumors di palazzo parlano di decisione indotta dai democrat. Con l’intervento decisivo del partito a livelli sovracomunali per condurre in porto, senza scossoni, i progetti legati alla Ryder Cup del 2023 e ai nuovi insediamenti del Car (Centro agroalimentare di Roma). Peccato che, a distanza di sei mesi dall’insediamento dell’amministrazione civica, le lacune proprio relative a quelli e ad altri interventi di grande spessore cantierati nella terza città della regione, siano ormai emerse chiaramente. Di questo principalmente si discuterà nella prima riunione convocata senza i consiglieri democratici. Assente anche l’assessore al Bilancio Alberto Cuccuru. In maggioranza tira aria di burrasca.

AUTORE: Elisabetta Aniballi

Blogger e Giornalista professionista. Nella sua trentennale carriera ha maturato esperienze prevalentemente nella carta stampata senza mai nascondere l'amore per la radio, si occupa inoltre di comunicazione politica e istituzionale.

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