Guidonia, poltronificio Terzulli, il rammarico dell’ex 5Stelle Claudio Zarro: è stata una serpe in seno
GUIDONIA – Rammaricato, deluso e arrabbiato, consapevole di aver alimentato una serpe in seno. Lo dice chiaramente Claudio Zarro, sentito telefonicamente. Seguiva un lungo sfogo su Facebook, dove il consigliere ex 5Stelle non ha lesinato pesanti aggettivazioni verso la collega, con la quale dovrà continuare a dividere il gruppo misto in aula, lui all’opposizione lei di nuovo in maggioranza. Una condizione da separati in casa che per Zarro è un vero paradosso. Di difficile comprensione per i cittadini, che fino a qualche giorno prima li seguivano nelle dirette Social. Costruite contro il sindaco grillino Michel Barbet e le inettitudini del suo governo. Zarro è coerente con quelle posizioni, Loredana Terzulli, è cronaca, è tornata tra le braccia del sindaco in cambio della poltrona di presidente del consiglio.
«Non ci volevo credere a questa cosa ed ancora adesso, in questo frangente, fatico a comprenderne le ragioni – scrive Zarro -. Poi però mi fermo e le comprendo benissimo: un posto di lavoro, in cambio della tenuta della maggioranza». L’ex 5Stelle ironizza anche sulla gaffe della presidenza del consiglio autoattribuitasi da Terzulli a mezzo stampa nel famigerato comunicato congiunto con Barbet: «Ma perchè si è svolto un consiglio comunale che ha decretato la sua elezione? O ancora deve andare in scena questo squallido teatrino? Non mi risulta si sia ancora tenuto il consiglio comunale, anzi, l’ultimo è andato deserto per mancanza del numero legale». In effetti Zarro ha colto nel segno. Quella del presidente del consiglio è la seconda carica istituzionale dell’Ente, non si trasferisce a qualcuno con decreto sindacale ma è frutto di una scelta collegiale, operata attraverso una elezione di secondo livello dai gruppi consiliari anche di opposizione. E l’aver scritto che la maggioranza insediava Terzulli su quella poltrona è stata una vera caduta di stile in primo luogo di Barbet, che ha dimostrato di non avere rispetto per le istituzioni che rappresenta da sindaco e consigliere quando siede in assemblea.
Per Terzulli si è comunque trattato di un cambio di posizione davvero repentino, racconta ancora Zarro. Consumato nel giro di pochi giorni. Che traccia la cattiva fede della collega in questa spiacevole vicenda umana e politica. «Fino a ieri l’altro giudicava il sindaco un inetto, uomo senza arte né parte e la maggioranza tutta una barca che sta affondando. Aveva perfino sottoscritto la mozione di sfiducia a Barbet che ora riabbraccia. Giustificando le scelte con la responsabilità verso gli elettori che l’hanno votata. Ma quali elettori? A tempo debito capirà che non erano suoi elettori e nn la voteranno in futuro».
«Oggi più che mai vado a testa alta, fiero del percorso fatto e che farò in futuro. I compromessi in politico non possono esistere, non ci si vende l’anima per un posto di lavoro. Per gli altri evidentemente non è così – aggiunge Zarro – c’è come in questo caso chi si vende al miglior offerente. Per 30 denari. È questo il prezzo che vale per Loredana Terzulli la mia città, Guidonia Montecelio».